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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (2 luglio 2025)
CATT
  • Da sinistra: Daniel Pittet, la giornalista Chiara Gerosa, la signora Carla Cattaneo e il vescovo Alain

    Buone Notizie: la premiazione a Lugano del concorso

    Semplice e amichevole il momento di premiazione del concorso Buone Notizie 2025, martedì 1. luglio, al Centro San Giuseppe a Lugano. Come avevamo annunciato nei giorni scorsi, il pubblico ticinese che ha voluto partecipare al concorso, a larga maggioranza, ha dato la sua preferenza al reportage radiofonico di Chiara Gerosa in onda a Chiese in diretta del 9 febbraio 2025, che ha avuto come ospite il friburghese Daniel Pittet. Un reportage forte, che nasce da una notizia di cronaca: in quei giorni la conferenza dei vescovi svizzeri aveva appena reso nota la decisione di volersi appoggiare per la consulenza alle vittime di abusi, ad organismi indipendenti, cantonali.

    Nell’intervista di Chiara Gerosa, Pittet racconta la sua storia con le sofferenze tremende a cui è stato sottoposto e la sua rinascita: per quattro anni, fra gli 8 e i 12 anni, è stato abusato da un frate. Oggi però è diventato diacono permanente nella Diocesi di Losanna Ginevra e Friburgo. Ha creato l’associazione non-nein-no.ch che si occupa di prevenzione agli abusi. Daniel ha scritto sulla sua esperienza un libro “La perdono, Padre”, uscito nel 2027, edito da Piemme, con la prefazione di papa Francesco. “Ringrazio Daniel - scrisse papa Bergoglio in quell’occasione - perché le testimonianze come la sua abbattono il muro di silenzio che soffocava gli scandali e le sofferenze e fanno luce su una terribile zona d’ombra nella vita della Chiesa!”.

    Daniel racconta a Chiara Gerosa la sua storia: lui ha perdonato colui che lo violava, già tre anni dopo la violenza. Un uomo che – secondo Daniel – aveva una doppia personalità, quella di prete e di uomo malato. “Io”, dice Daniel nel servizio, “ho perdonato l’uomo malato, ma non posso dimenticare”. “Sono convinto che chi non perdona – anche le piccole cose della vita – dovrà portare un carico pesante. Se non perdoni, non sei libero”, spiega Daniel. Che aggiunge: “anche se perdonare non è facile e capisco chi non riesce”. Le reazioni dopo che Daniel rese pubblici i fatti, non furono tuttavia di solo apprezzamento: ci fu, anche chi lo accusò di aver “sporcato l’immagine della Chiesa”.

    Presente alla premiazione con la moglie Valerie e una dei suoi sei figli, Daniel a Lugano ha rivisto un caro amico, il vescovo Alain de Raemy. De Raemy, durante la premiazione, ha ricordato la loro amicizia di lunga data ed anche i passi, compiuti insieme, quando alcuni anni fa si trattò di andare ad incontrare il frate che aveva violato Daniel.

    Il premio di 1000 franchi va a favore del lavoro che Daniel svolge con l’associazione “Non, nein, no”. In questi anni Pittet ha incontrato 200 persone vittime e una quarantina di pedofili: la gente sa che può parlare con lui senza filtri. Poi, dopo un primo colloquio, Daniel indirizza sempre queste persone da degli specialisti.

    Oggi, diacono permanente, Daniel Pittet, si occupa nella sua diocesi di “periferie esistenziali”.

    Qui si può riascoltare la puntata di Chiese in diretta con Daniel Pittet (minuto 4.50)

    red

    Immagini della premiazione

    Un momento della premiazione al Centro San Giuseppe a Lugano
    Un momento della premiazione al Centro San Giuseppe a Lugano
    Alcuni partecipanti al momento di premiazione del concorso Buone Notizie 2025
    Alcuni partecipanti al momento di premiazione del concorso Buone Notizie 2025

    Cos'è il premio Buone Notizie?

    In occasione delle domenica dei media 2025 (e 31 maggio e 1 giugno) voluta dalla Chiesa cattolica per sensibilizzare ad una buona comunicazione, viene attribuito da parte della Chiesa Cattolica in Svizzera, specificatamente per la Svizzera italiana, il premio Good News 2025. Il premio viene conferito ad una realtà rappresentata in uno dei servizi selezionati dalla nostra redazione che a parere del pubblico rappresenti una “buona notizia” per la società di oggi. Il premio di 1000 franchi va alla realtà che avrà raccolto più voti da parte del pubblico.  Coloro che esprimono il voto partecipano a loro volta al concorso: uno di loro potrà vincere un Tablet che viene estratto tra i votanti. I servizi giornalistici votati sono abbinati a delle realtà sociali di ispirazione cristiana. Il servizio più votato fa quindi vincere franchi 1000.– alla realtà sociale abbinata.

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