di Massimiliano Pollini
Questa mattina abbiamo partecipato con tutti gli ammalati e i pellegrini della Diocesi alla S. Messa, presieduta dall'Amministratore apostolico nell'imponente Basilica sotterranea "San Pio X". Durante la Messa i malati, riuniti in semicerchio davanti all'altare principale, hanno ricevuto dal Vescovo e dai sacerdoti una particolare benedizione mediante l'imposizione delle mani sul capo e l'impartizione del Sacramento dell'unzione degli infermi. Il Vescovo e l'intera comunità, inoltre, hanno mostrato la loro gratitudine per tutti i volontari, sia per i nuovi sia per i "veterani" (alcuni offrono il loro servizio qui a Lourdes da trent'anni!), che con dolce premura e pronta dedizione di giorno accompagnano i malati sulle loro carrozzine e, di notte, organizzano turni di veglia per aiutarli ad ogni ora in caso di necessità.
Nel pomeriggio, dopo il momento festoso della grande foto di gruppo sulle gradinate della Basilica di Nostra Signora del Rosario, ci siamo recati nella Cappella Saint-Joseph per vivere insieme la Celebrazione penitenziale, animata da canti, dall'esame di coscienza e dalle invocazioni di perdono. Al centro, la parola di Dio - quest'anno la terza parabola della misericordia raccontata da Gesù, parabola del Padre misericordioso (Luca 15, 11-32). Nella sua meditazione, il Vescovo Alain ci ha ricordato le parole di addolorato pentimento del figlio più giovane: "Non sono più degno d'esser chiamato tuo figlio" (Luca 15, 19.21) e ha aggiunto: "Posso essere l'uno o l'altro [dei due figli], oppure l'uno e l'altro".
Poi, una domanda: "E dov'è la mamma?". "Dio è tutto - ha proseguito il Vescovo -, e ci ha dato Sua Madre: 'Ecco tua madre', disse dalla Croce a san Giovanni, il discepolo amato. Abbiamo una Mamma, preghiamo per la sua intercessione". Con queste parole del Vescovo Alain si è aperto il tempo di Grazia del Sacramento della Riconciliazione, al quale si sono accostati in tanti, a partire dagli ammalati, mendicando di diventare come bambini nello spirito, certi e fiduciosi nella Paternità di Dio e nella Maternità della Beata Vergine Maria nei confronti di ciascuno di noi.
Al termine di questa semplice e al contempo intensa celebrazione vengono in mente le parole di Angelo Roncalli, parole di un figlio fiduciosamente abbandonato a sua Madre: "O Maria sono miserabile e sono tuo figlio"; "Maria Vergine addolorata, che fra lo spasimo della croce mi partoriste in figliolo, mostratevi Madre" (Papa san Giovanni XXIII).
In una serata fresca e velata da una nebbiolina umida, leggera, la giornata si è conclusa con la nostra partecipazione al rosario e alla tradizionale processione e fiaccolata nella 'Esplanade' insieme a migliaia di pellegrini provenienti da tutto il mondo. Stupisce e commuove sempre di nuovo la recita del Santo Rosario in così tante lingue - francese, spagnolo, italiano, polacco, inglese, tedesco, cinese, hindi, etc. etc. (no, malgrado l'umidità non sto per starnutire, e sì, la lista delle lingue potrebbe continuare). Cinquanta 'Ave Maria' pronunciate al microfono da bambini, giovani, adulti in cinquantuno lingue diverse - accade forse solo a Lourdes. Come è bella la medesima, filiale confidenza nei confronti della Madre di Dio da parte di persone provenienti da popoli così diversi. Com'è bello essere cattolici.
Immagini dal secondo giorno
Il programma di oggi, 20 agosto
09.30: Messa internazionale nella Basilica San Pio X
10.00 Messa all’Hospitalet per il Gruppo Sorriso
15.00: Conferenza di Monsignor Vescovo all’Emiciclo
18.00: Partecipazione dei malati al Rosario della grotta (in diretta su TV2000)