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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (2 dicembre 2025)
  • Coordinatori della Federazione Biblica Cattolica riuniti a Roma dal 17 al 21 novembre 2025

    Una Chiesa che riscopre la Bibbia: prospettive globali dalla Federazione Biblica Cattolica

    Un impegno rinnovato per una formazione cristiana più radicata nelle Scritture e più vicina alla vita quotidiana: è questo il filo conduttore emerso dal recente incontro della Federazione Biblica Cattolica (CBF), che ha riunito a Roma, dal 17 al 21 novembre 2025, coordinatrici e coordinatori provenienti da tutto il mondo. Tra loro anche Ernesto Borghi, coordinatore dell’area Europa del Sud e dell’Ovest e responsabile della Formazione Biblica della Diocesi di Lugano.

    Una rete mondiale al servizio della Parola

    Fondata nel 1969 per “offrire coordinamento e visibilità a chi desiderasse proporre la lettura ed interpretazione dei testi biblici nel quadro della Chiesa cattolica”, la CBF ha sede presso il Palazzo del Sant’Uffizio e fa riferimento al Dicastero per la promozione dell’unità dei cristiani. Oggi conta 383 membri – 98 ordinari e 285 associati – e dal 2014 ha come segretario generale il presbitero polacco Jan Stefanow.

    Nel corso dei lavori romani, Borghi e gli altri rappresentanti hanno condiviso tre constatazioni decisive. La prima: “la formazione/educazione alla fede cristiana… è ancora poco fondata su una considerazione intelligente ed appassionata delle Scritture bibliche”. La seconda riguarda la fatica, nonostante i grandi progressi compiuti dopo gli anni Sessanta, “a capire e a far capire la grande importanza per la vita comune del rapporto tra Bibbia e vita quotidiana”. La terza riafferma la necessità di un significativo impulso alla collaborazione tra istituzioni ecclesiali impegnate nell’animazione biblica della pastorale.

    Iniziative globali e nuove collaborazioni

    Accanto alle sfide, l’incontro ha rivelato “una miriade di iniziative convegnistiche, editoriali cartacee e multimediali” sviluppate nei vari Paesi, spesso legate ai rispettivi contesti locali, ma potenzialmente fonte di ispirazione per altre realtà. Eventi come il seminario online del 27 aprile 2024 sulla violenza nella Bibbia, promosso dall’Associazione Biblica della Svizzera Italiana insieme ad Argentina e Ghana, mostrano la crescente vitalità della rete.

    Borghi sottolinea anche la ricchezza delle relazioni personali: conoscere il nuovo coordinatore dell’Europa Centrale e Orientale, “un presbitero polacco gentile e assai dialogante”, e rafforzare i rapporti con Medio Oriente, Americhe e Asia apre prospettive concrete per iniziative formative comuni. Tra le prime, un contributo alla formazione biblica delle donne laiche in Pakistan, un progetto che coinvolgerà ABSI in lingua inglese, online e con pubblicazioni cartacee.

    Verso la Domenica della Parola 2026

    Le nuove collaborazioni si svilupperanno non solo in vista della Domenica della Parola del 25 gennaio 2026, ma per accrescere stabilmente – afferma Borghi – “la consapevolezza del rapporto tra Scritture bibliche e vita quotidiana” attraverso strumenti formativi capaci di raggiungere un pubblico ampio.

    A Roma Borghi ha presentato anche il progetto “Per una formazione cristiana coinvolgentemente umanizzante”, che propone percorsi dai vangeli sinottici a valori esistenziali come riconoscenza, dono, fiducia e liberazione. L’interesse suscitato tra i coordinatori apre a ulteriori sviluppi nel 2026.

    «Piedi per terra e amore fraterno»

    L’incontro con Papa Leone e il colloquio conclusivo con il card. Luis Antonio Tagle, presidente della CBF, hanno dato nuovo slancio ai partecipanti, proiettandoli verso un impegno formativo che abbraccia tutta la Chiesa e dialoga con il mondo. Come ricorda Borghi, la sfida richiede “un amore fraterno determinato a trascendere ogni egoismo soffocante e qualsiasi arroccamento religioso indegno del Vangelo”.

    Dalla settimana romana emerge una visione chiara: solo una Chiesa che mette al centro la Bibbia può parlare con credibilità all’uomo di oggi. La CBF, con il suo respiro universale e la partecipazione di realtà come quella ticinese, continua a costruire ponti, a stimolare riflessioni e a generare iniziative concrete. Un cammino che, radicato nella Parola, mira a formare credenti capaci di vivere un umanesimo “dai piedi ben piantati per terra” e aperto a un amore che supera ogni confine.

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