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  • Papa Francesco giovedì 17 aprile nel carcere di Regina Coeli
    COMMENTO

    Papa Francesco: un uomo per il Vangelo a favore di tutti

    «Papa Francesco sta tirando la Chiesa con tutte le sue forze. E dove la sta tirando? La sta tirando verso il cristianesimo». Sono parole pronunciate da Roberto Benigni, il 12 gennaio 2016, durante una presentazione del libro di papa Francesco “Il nome di Dio è misericordia”. Sono parole forti, parole impegnative, che hanno suscitato e ancora oggi possono suscitare ostilità, palesi oppure occulte. Tuttavia mi pare siano, per molti aspetti, realistiche.

    Perché? Se essere cristiani significa cercare di fidarsi del Dio di Gesù Cristo amando in ogni modo possibile gli altri esseri umani e l’ambiente naturale in cui tutti viviamo, indubbiamente papa Bergoglio ha tentato di far compiere alla Chiesa cattolica molti passi avanti verso il cristianesimo. Nel corso della sua vita egli ha certamente vissuto cambiamenti molto significativi: le fasi anche di durezza e autoritarismo nel suo Paese hanno lasciato il posto a grandi aperture di mente e di cuore quale arcivescovo di Buenos Aires e verso l’insieme dell’umanità, a cominciare dalle componenti maggiormente in difficoltà a livello culturale, sociale ed economico. Pensiamo alle persone di orientamento sessuale non etero o a quelle divorziate e risposate o, ancora, a quelle immigrate dal Sud e dall’Est del mondo.

    L’attenzione che papa Francesco ha avuto per loro non ha precedenti nella storia della Chiesa cattolica, quale che siano le parole più o meno parziali pronunciate o scritte dai suoi predecessori, anzitutto gli ultimi due. Basta leggere documenti come, per esempio, “Evangelii gaudium”, “Laudato si’”, Amoris laetitia”, “Gaudete et exsultate” e “Fratelli tutti”, mediamente molto leggibili anche da parte di un pubblico di “non addetti ai lavori”: se ne trae una prospettiva esistenziale fatta di “finestre spalancate” verso la vita, la vita di qualsiasi essere umano in nome di una libertà di coscienza facilmente riscontrabile. E, per quanto concerne l’importanza per i cristiani, in particolare cattolici, della Parola di Dio contenuta nelle Scritture bibliche, papa Francesco, fin dal primo testo fondante del suo ministero, appunto l’esortazione apostolica “Evangelii gaudium” (cfr., per es., nn. 174-175), le ha dato una rilevanza esistenziale basilare, anche se spesso non condivisa da tante parti della stessa Chiesa cattolica e bisognosa di risorse assai maggiori di quelle ancora oggi a disposizione.

    Certo: quest’uomo anche formalmente “essenziale” - che, pochi minuti prima di apparire da neo-eletto dalla loggia centrale della basilica di San Pietro, aveva detto al monsignore che voleva fargli indossare i paramenti ufficiali di altri predecessori: “Se li metta Lei” - ha fatto certamente anche degli errori. Noi, uomini e donne della strada, senz’altro non possiamo conoscere tanti aspetti della sua esistenza e delle difficoltà che egli ha incontrato anzitutto in Vaticano. D’altra parte vi sono state alcune circostanze che hanno palesato contraddizioni e inadeguatezze non trascurabili. Quali? La vicenda del cardinale Becciu, varie nomine episcopali, la “retromarcia” sulla possibilità di ordinazione presbiterale dei “viri probati” sono state alcune delle circostanze che hanno indebolito l’efficacia dell’azione di quest’uomo che aveva una grande cultura che non era erudizione, ma edificazione del cuore e della mente di ogni essere umano.

    Comunque questo gioioso e credibile credente nel Vangelo di Gesù Cristo lascia tanti cantieri ecclesiali che ha avuto il coraggio indiscutibile di aprire e una sostanziale attenzione ai diritti dei più deboli senza opportunismi politici particolari.

    Speriamo che il successore sappia proseguire, con determinazione ancora maggiore, in questa logica di allargamento culturale e di umanizzazione radicale della Chiesa cattolica, in tutti i suoi ambiti, e di tutela liberante di tantissime donne e tantissimi uomini, dominati da troppe schiavitù contemporanee. Ce n’è, mi pare, un enorme bisogno.

    Ernesto Borghi, biblista e presidente dell’Associazione Biblica della Svizzera italiana

    Per approfondire leggi: Per ricordare con la vita Jorge Mario Bergoglio, papa Francesco (PDF)

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