di don Carlo Vassalli* Per un amico che va in colonia, per un ricordo bello di quando ero piccolo, oppure perché qualcuno mi ha invitato … sono molti i motivi che muovono un giovane a partecipare ad un Grest o ad una Colonia. Alcuni addirittura crescono dentro in questi contesti, da partecipanti ad animatori e forse anche responsabili, insieme ai compagni di viaggio. Mi domando se quando hanno deciso di partecipare, avessero pensato ad una meta così bella. Forse ne parlo anche per esperienza personale perché pure io ho fatto questo cammino nelle colonie. Ma se oggi devo dare una risposta, la meta, il «dove vado» in questo «ViaVai» di persone, di volti e di amicizie, direi tranquillamente che un’esperienza di qualche settimana può darti un orizzonte nuovo, una chiamata, la vocazione per la vita. Dio ci chiama e noi forse non ci accorgiamo che ci avviciniamo, passo dopo passo, anche attraverso queste settimane tanto stancanti quanto belle. Cosa porto? Ai miei tempi (sigh!), stavano arrivando i primi apparecchi elettronici. Qualche Game Boy o lettore CD per la musica. Mi ricordo un animatore che, dopo una passeggiata al Passo dell’Uomo (che collega la Val di Blenio con la Leventina), mi ritirò proprio questo apparecchio per la musica. Al momento un po’ di rabbia e malumore, ma dopo anni, posso solo ringraziare perché mi ha permesso di stare con i compagni d’avventura e non tra i miei pensieri. Forse la domanda «cosa porto?» in questo viaggio della vita potrebbe essere declinata al contrario e direi cosa NON porto! Quello che mi allontana dagli altri o da Dio. Oggi le tentazioni sono tante; penso ai telefonini e sono solo un esempio di come potrebbero allontanarci … soprattutto dal nostro «io» vero. Allora voglio portare proprio i miei doni, i miei talenti, le mie capacità, ma pure le mie mancanze, difetti e dubbi perché possano essere superati in qualche modo nel «ViaVai» dei giorni di colonia che ogni estate ritornano per darmi nuova carica. *assistente di Pastorale Giovanile Leggi anche: https://www.catt.ch/blogsi/pillole-di-grest-allinizio-del-cammino-cosa-cerco di Carlo Vassalli
Dopo la scomparsa del fondatore, Silvia Scalisi racconta i progetti della Fondazione.
Domani alle 18.30 alla Biblioteca Salita dei Frati di Lugano, la presentazione del progetto co-diretto dalla prof.ssa ticinese, insegnante a Monaco, Daria Pezzoli-Olgiati, e con la partecipazione del ricercatore Baldassare Scolari, «Grenzgänge. Religion und die Alpen».
La presa di posizione dell'associazione, che si è occupata di adozioni internazionali dagli anni '60 fino al 2010, sollecita il Consiglio federale a ritornare sulla sua decisione, presa lo scorso 29 gennaio.