Alcuni giorni dopo Natale, da un presepe allestito in una piazza romana scompare la statuetta di Gesù Bambino. Una bravata? Un gesto sacrilego? Un furto a scopo di estorsione? Un «rapimento»? A indagare sul fatto saranno in due: don Eugenio, il parroco del rione e un agente di polizia, senz’arte né parte. Inizia così quello che è il secondo romanzo (edito da Paoline) del giornalista e vaticanista del quotidiano italiano «Avvenire» Mimmo Muolo, che mercoledì 5 febbraio alle ore 18.30 alla Filanda di Mendrisio sarà a colloquio con la giornalista Corinne Zaugg e lo scrittore Andrea Fazioli.
Mimmo Muolo prende le mosse da un fatto di cronaca realmente accaduto nella notte tra il 28 e il 29 dicembre del 2022, quando una statuetta in terracotta raffigurante Gesù Bambino venne rubata dal presepe in Piazza del Duomo a Firenze. Della vicenda si parlò nei telegiornali nazionali e l’allora cardinale Giuseppe Bettori fece un appello agli autori del gesto perché riconsegnassero la statuetta. Muolo ha trasposto la vicenda nella Roma del Giubileo, città dove il sacro e il profano, come forse in nessun altro luogo del mondo, vivono fianco a fianco, intrecciandosi a volte misteriosamente. Sì, perché la ricerca del Gesù Bambino rubato assume nel romanzo le tinte del giallo: c’è un furto o un «rapimento» come sostiene il parroco, un poliziotto chiamato ad indagare e tutta una serie di personaggi tutti potenzialmente implicati e sospetti, da cui emergeranno verità a doppio fondo.
Ma la scomparsa di Gesù Bambino dal presepe a pochi giorni dalla sua nascita offre anche uno spunto di riflessione ulteriore: che cosa può succedere nelle vite delle persone qualora il Dio fatto uomo scompare dal loro orizzonte? Un interrogativo intrigante che aleggia tra le righe del romanzo di Muolo e che trova risposte diverse a seconda di dove va a posarsi. E laddove incontra gli occhi del piccolo Antonio, bimbo malato che osserva la vita dalla finestra della sua stanza, è possibile anche che sbocci un piccolo, grande miracolo.
«Il Credo: testimonianza della fede che ci invita all’affidamento». Un ciclo di incontri a partire dai 1700 anni del Credo niceno-costantinopolitano. È la proposta della Rete pastorale «Madonna della Fontana » e della comunità di Losone.
Giovedì 6 febbraio, alle ore 20.45, presso l’aula magna della Scuola Media Parsifal di Porza, si terrà un incontro che promette di offrire spunti preziosi per chiunque si trovi a vivere l’avventura dell’educazione, dentro e fuori dalle mura scolastiche.
Pubblichiamo l’agenda di mons. Alain de Raemy, Amministratore apostolico della Diocesi di Lugano, per la corrente settimana.