Gli archeologi dell'Università di Roma Sapienza, negli scavi in corso dal 2022 nella basilica del Santo Sepolcro a Gerusalemme, si confrontano con le antiche fonti. E trovano conferme. L'aggiornamento pubblicato sul sito della custodia di Terra Santa raccoglie le informazioni raccolte dalla professoressa Francesca Romana Stasolla, responsabile del cantiere archeologico della basilica del Santo Sepolcro.
Lo scorso 7 novembre la professoressa Stasolla, responsabile del cantiere del luogo di culto a Gerusalemme nonché docente nel dipartimento di Scienze dell’Antichità dell’Università di Roma Sapienza, ha aggiornato nuovamente sull’andamento dei lavori i capi delle tre comunità responsabili del grande luogo sacro (vale a dire i patriarcati di Gerusalemme greco-ortodosso e armeno e i francescani della Custodia di Terra Santa).
Le indagini nel sottosuolo della basilica del Santo Sepolcro a Gerusalemme che sorge sul luogo reputato essere - secondo la tradizione - quello della sepoltura e resurrezione di Cristo, sono proseguite nel corso del 2024 in parallelo con lo studio delle fonti scritte, iconografiche e cartografiche, che si è fatto ancora più intenso. Negli ultimi mesi, spiega Stasolla in un comunicato stampa, le attività di scavo si sono concentrate nell’area di ingresso della basilica (aree U e N nella mappa sottostante), nella parte meridionale del deambulatorio (P) e nell’area francescana a nord (T, R, S). Anche se i lavori, iniziati due anni fa, sono ancora in corso – e molto resta da fare – è possibile trarre alcune conclusioni preliminari che parlano di una antica cava poi convertita in luogo di culto.
L'arcivescovo di Marsiglia è stato eletto ieri, 2 aprile, nel corso dell'Assemblea plenaria di primavera dei vescovi che si sta svolgendo a Lourdes. Il porporato succederà dal 1° luglio al vescovo Éric de Moulins-Beaufort, in carica da sei anni
L'Assemblea sinodale delle Chiese in Italia si è conclusa ma il documento finale va rielaborato e sarà votato solo il 25 ottobre. La proposta attuale infatti è stata giudicata inadeguata. Tra i punti da rivedere il ruolo delle donne e le aperture pastorali a chi vive situazioni affettive particolari
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