La Commissione europea ha deciso di nominare Frans van Daele, di nazionalità belga, nuovo inviato speciale per la promozione della libertà di religione o di credo al di fuori dell’Ue. In una nota, la Commissione europea spiega che il nuovo inviato sarà incaricato di "guidare il dialogo della Commissione con le Chiese, le associazioni o comunità religiose, nonché con organizzazioni filosofiche e non confessionali”.
In dialogo con chi subisce discriminazioni
“La libertà di religione o di credo è sotto attacco in molte parti del mondo”, si legge anche nel comunicato. “La nomina odierna dimostra l’impegno della Commissione a voler continuare ad affrontare questa sfida e a garantire che i diritti di tutte le fedi e convinzioni siano rispettati”. Anche i vescovi dell’Ue si sono congratulati con il nuovo inviato speciale. A questo proposito, la Comece ricorda che i precedenti inviati speciali dell’Ue, finora, “hanno reso visibili le violazioni della libertà religiosa in diverse regioni del mondo, contribuendo a migliorare la situazione di quelle minoranze religiose che subiscono discriminazioni, intolleranza e, in alcuni casi, anche persecuzione”.
Il primo inviato speciale dell’Ue è stato nominato nel maggio 2016 ed ha svolto – si legge ancora nella nota – “un lavoro straordinario per affrontare i casi più importanti di violazione della libertà religiosa, tra cui, tra gli altri, la legislazione abusiva sulla blasfemia, la conversione forzata, l’uccisione di leader e membri di minoranze religiose. Dall’istituzione di questo ufficio l’inviato speciale dell’Ue sulla libertà di religione o di credo è diventato un punto di riferimento internazionale nella protezione e promozione della libertà religiosa in tutto il mondo. Questo importante ruolo è stato riconosciuto dal Parlamento europeo nella sua risoluzione del 15 gennaio 2019”.
Agensir/red