Domenica è la Festa della mamma. È una ricorrenza che si celebra in tutto il mondo, e in Svizzera, come in gran parte dell’Europa, cade la seconda domenica di maggio. Un’occasione per festeggiare le mamme con biglietti d’auguri, fiori e doni di ogni genere. Se si indaga sul web sembra che i regali che vanno per la maggiore siano i prodotti di bellezza e gli attrezzi per la cucina… Ma ogni mamma è unica, quindi i più saggi sottolineano che ogni persona sa cosa regalare di speciale alla propria madre. Analogo consiglio può essere considerato da noi mariti che non siamo esentati – puntualizzano spesso le mogli – dal ricordare la nostra compagna di vita in qualità di madre dei nostri figli. Per fortuna ci sono proprio loro, i nostri figli, in particolare quando sono piccoli, che a volte nell’intimità della sera prima di andare a dormire ti sussurrano all’orecchio: «Papi, a scuola sto facendo un bellissimo regalo per la mamma!». Credo siano proprio i loro doni, fatti con semplicità di cuore, ad essere i più belli e graditi. A volte penso che a questi esseri umani eroici – le mamme – che riescono a conciliare casa, lavoro, figli, volontariato – e Dio solo sa tutto quello che fanno – bisognerebbe regalare una giornata di tranquillità, quasi di ozio. Ma poi mi ravvedo perché non riuscirei mai a compensare tutto quello che mia moglie fa in una giornata e lei men che meno riuscirebbe a stare ferma sul divano per più di venti minuti. Allora nella giornata di festa di domani mi piace pensare di vivere un tempo sereno, direi «materno»: di affetti sinceri e di conversazioni più intime. Nella semplicità di un pasto preparato insieme con i figli e di una tranquilla passeggiata pomeridiana. Certo tutte queste idee bucoliche stridono al pensiero di quelle madri che in zone di guerra stanno piangendo i loro figli morti sotto le bombe o che nei Paesi del Sud del mondo stanno stringendo tra le braccia la loro prole affamata e denutrita. Quindi forse domani può essere una giornata anche solidale, attraverso piccoli gesti concreti, per aiutare le mamme in difficoltà che possono vivere non solo in Paesi lontani ma anche nella porta accanto. di Federico Anzini
Intervista a fra’ Michele Ravetta, cappellano delle strutture carcerarie cantonali.
Un centinaio di persone, il 15 dicembre, hanno fatto un percorso dal sagrato della chiesa di S. Rocco fino alla chiesa di S. Giorgio, dove si è potuto ammirare, in una grotta, la rappresentazione vivente della Natività.
Raccolti CHF 26'500 a sostegno delle persone in difficoltà in Ticino. I fondi saranno destinati a due realtà locali che incarnano i valori di solidarietà ed assistenza: alla Lega Cancro Ticino (in aiuto ai bambini) ed alla Fondazione Francesco (di fra Martino Dotta)