“Vi benedico in vita mia e dopo la mia morte…”. Con queste parole di Santa Chiara, le Sorelle del Monastero Santi Francesco e Chiara di Cademario invitano la comunità ticinese a celebrare, l’11 agosto 2025, la solennità della loro Madre fondatrice. Un appuntamento carico di significato, vissuto nella preghiera e nella gratitudine.
Un’eredità di luce
Chiara d’Assisi si spegne l’11 agosto 1253. Solo due giorni prima aveva ricevuto la tanto attesa Bolla papale che approvava la Regola da lei scritta. Un gesto che, per le Sorelle, racchiude il mistero della “incompiutezza benedetta”. «Come Mosè contempla la Terra Promessa dall’alto del monte Nebo, ma non vi entra, così Chiara lascia incompleta la sua vita e vocazione» scrivono le religiose. «La lascia tutta, per così dire, in eredità, in benedizione dopo la sua morte».
Un triduo di preghiera e comunione
Per onorare questa eredità spirituale, le celebrazioni si apriranno sabato 9 agosto alle ore 18.00 con i Vespri. Domenica 10 agosto, alle ore 17.00, la Santa Messa sarà seguita dai Primi Vespri della solennità e, alle 21.00, dall’Ufficio vigiliare delle Letture.
Il giorno della festa, lunedì 11 agosto, sarà scandito da momenti forti: la Santa Messa solenne alle ore 17.00, seguita alle 18.45 dai Secondi Vespri e dal suggestivo rito del Transito di Santa Chiara.
A presiedere il triduo sarà Mons. Paolo Martinelli ofmCap, Vicario Apostolico dell’Arabia Meridionale, frate cappuccino con una profonda conoscenza del carisma francescano.
Un tempo giubilare da vivere insieme
In questo anno giubilare, segnato dal cammino sinodale e da nuove sfide per la Chiesa, le Sorelle esprimono gratitudine: «Vi auguriamo buona festa! Con gratitudine perché ci siete e con letizia perché ci è dato di “pellegrinare” insieme». Solo ciò che rimane incompiuto può aprirsi a un orizzonte più grande – scrivono – «e diventa benedizione, per noi stessi e per gli altri».
Un’occasione di fede e memoria
La solennità di Santa Chiara a Cademario non è solo un momento liturgico, ma anche un invito a riflettere sul valore della fragilità e della speranza. In un mondo che esige risultati immediati e perfezione, la santa ci ricorda che l’incompiutezza può essere uno spazio di grazia. Un appuntamento, dunque, non solo per chi conosce da vicino la vita claustrale, ma per tutti coloro che desiderano lasciarsi ispirare da una benedizione che continua, oltre la morte.