Sono due i convegni tenutesi nel 2023 per ricordare la figura di padre Giovanni Pozzi a 100 anni dalla nascita. Gli Atti della giornata di studi locarnese, tenutasi l’ottobre di quell’anno, sono editi da poco da Dadò con il titolo «Preghiera e poesia. Studi in memoria di Giovanni Pozzi nel centenario della nascita» e verranno presentati il 2 aprile alle 18 a Locarno, sua città natale, presso la Sala dei Borghesi.
Pozzi fu per oltre un trentennio professore alla Facoltà di lettere dell’università di Friborgo. Diverse in quegli anni proficui di insegnamento le iniziative che lo hanno reso uno degli intellettuali di spicco del secolo scorso, tra cui lo studio della pietà popolare e, a partire dal Cantico delle Creature, l’eredità francescana. Un’attenzione speciale riservò poi al legame tra poesia e preghiera, sia nelle sue lezioni universitarie che nella sua attività di conferenziere, fino a realizzare egli stesso le litanie mariane per la chiesa di S. Maria degli Angeli sul Tamaro, progetto al quale collaborò a fianco dell’architetto Mario Botta e del noto artista Enzo Cucchi.
I contributi degli Atti, curati da François Dupuigrenet Desroussilles e Laura Quadri, non solo portano a riflettere attentamente sul magistero pozziano e su quanto la riflessione di Pozzi su preghiera e poesia fu perspicace, ma propongono di mostrare l’attualità del suo approccio, applicandolo a nuovi campi di indagine. Nella parte centrale del volume, infatti, si approfondiscono alcuni aspetti della pietà popolare che non furono diretto interesse di Pozzi, ma che tuttavia, affrontati con i suoi strumenti di analisi, emergono per la loro importanza. Holly Flora, ricercatrice americana, propone di analizzare un libro d’ore in cui vi è al centro il racconto della stigmatizzazione di San Francesco; Alessia Meneghin studia costumi, oggetti e devozioni nella Toscana del tardo Medioevo; Daniele D’Aguanno, propone infine un’analisi di alcune preghiere popolari nel Centro e Sud Italia.
Al cuore del volume risalta tuttavia lo studio della spiritualità francescana: Erminia Ardissino propone infatti un interessante contributo sul fondatore del Bigorio, padre Ludovico da Filcaja, mentre Giacomo Jori dà luogo a un excursus su San Francesco nella letteratura italiana fra Rinascimento e Barocco, poco prima del contributo di Sandra Migliore riguardante il recupero della figura di S. Francesco nella letteratura novecentesca. Emerge, infine, un terzo filone tra i contributi del volume, che concerne in modo più diretto Pozzi stesso: sono i saggi della prima sezione, «Un’idea di chiesa», con interventi di Mario Botta e François Dupuigrenet sulla partecipazione di Pozzi alla costruzione della chiesa sul Tamaro, assieme al testo di Alessandro Martini su Pozzi «lettore di poesia» e di Laura Quadri, che indaga da vicino il legame tra mistica e poesia nell’opera pozziana. Il volume si conclude con la lectio magistralis di Carlo Ossola «San Francesco. La povertà che pesa», mentre portano i loro saluti iniziali, apprezzando l’iniziativa, fra Mauro Jöhri, Giuseppe Cotti e Carlo Monti.
Dopo la scomparsa del fondatore, Silvia Scalisi racconta i progetti della Fondazione.
Domani alle 18.30 alla Biblioteca Salita dei Frati di Lugano, la presentazione del progetto co-diretto dalla prof.ssa ticinese, insegnante a Monaco, Daria Pezzoli-Olgiati, e con la partecipazione del ricercatore Baldassare Scolari, «Grenzgänge. Religion und die Alpen».
La presa di posizione dell'associazione, che si è occupata di adozioni internazionali dagli anni '60 fino al 2010, sollecita il Consiglio federale a ritornare sulla sua decisione, presa lo scorso 29 gennaio.