In Ticino non occorre modificare la Legge sulla Chiesa cattolica "per vietare la possibilità di qualsiasi archivio segreto diocesano", come proposto da un'iniziativa presentata nel settembre del 2023 dalla deputata UDC Lara Filippini, dopo il rapporto di Zurigo sugli abusi in ambito ecclesiale in Svizzera.
Ne è convinto, come riporta oggi il Corriere del Ticino, il Consiglio di Stato, il quale ritiene sufficiente le basi legali vigenti in materia di archiviazione e di protezione dei dati, dato che, sin da ora, come specifica nel suo rapporto, "alla Legge sull'archiviazione e sugli archivi pubblici e al relativo regolamento sono assoggettati tutti gli istituti e le corporazioni di diritto pubblico cantonale e comunale, dunque anche le parrocchie ticinesi e la Diocesi".
Pertanto, come fa notare sempre il Consiglio di Stato, visto che la Legge cantonale "si applica anche ai documenti e agli archivi della Diocesi e delle parrocchie", il Governo "non ritiene necessario sottolineare ulteriormente come le normative cantonali sull'archiviazione e la protezione dei dati abbiano priorità sul diritto canonico", fatto che è già assodato e confermato dalla legislazione vigente.
Per leggere il rapporto cantonale completo: allegato.php (ti.ch)
cdt/red
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