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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (25 settembre 2025)
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  • Il cardinale Becciu

    Becciu: al via il processo d'appello

    Si apre in Vaticano il processo di appello sul cosiddetto “caso Sloane Avenue”, la vicenda giudiziaria che dal 2020 ha travolto il cardinale Giovanni Angelo Becciu, segnando uno degli episodi più tormentati del pontificato di Papa Francesco.

    Era il 24 settembre 2020 quando, improvvisamente Becciu fu costretto dal Papa argentino, di cui era stato dall’ inizio del Pontificato stretto collaboratore, a rassegnare le dimissioni da Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi e a rinunciare ai diritti connessi al cardinalato.

    La decisione venne presentata dai media vaticani come necessaria per fare chiarezza su presunti scandali finanziari, in particolare l’acquisto di un palazzo a Londra da parte della Segreteria di Stato.

    Fin dalle prime battute si sono scatenati garantisti e accusatori per quello che è diventato un processo che è diventato un vero e proprio tormentone mediatico e giudiziario che ora speriamo giunga al suo epilogo.

    Oggi tocca al collegio d’appello fare chiarezza.

    Si torna quindi in aula - come riporta l’agenzia Ansa - per parlare dei fondi riservati della Segretaria di Stato utilizzati per la compravendita di un palazzo in Sloane Avenue a Londra. Di fronte alla nuova corte presieduta da monsignor Alejandro Arellano Cedillo, decano della Rota Romana, affiancato da due giudici laici, ci saranno l'imputato, il cardinale Angelo Becciu ,e il promotore di Giustizia, Alessandro Diddi. L'accusa, nell'ordinamento vaticano, viene infatti sostenuta dallo stesso promotore sia in primo, sia in secondo grado.

    Becciu sarà difeso dagli avvocati Fabio Viglione e Maria Concetta Marzo. Nei suoi confronti sono stati riformulati i capi di imputazione che in questo giudizio saranno "peculato" e "truffa". Nella impugnazione della sentenza di primo grado presentata l'8 agosto scorso dall'ufficio del promotore di giustizia, si chiede di condannare in secondo grado Becciu pure per "la subordinazione di monsignor Alberto Perlasca", fattispecie di reato non riconosciuta in primo grado.

    "Si deve verificare se nelle azioni di Angelo Becciu possano rinvenirsi gli estremi della minaccia - scrivono i pm Diddi e Gianluca Perone-, tenuto conto che secondo la definizione ormai prevalente essa ricorre quando si prospetta un male ingiusto in grado di perturbare la serenità morale dell'individuo".

    "Ho agito sempre nell'interesse delle Santa sede", ribadisce alla vigilia tramite i suoi avvocati il cardinale Becciu che ha fatto un passo indietro nell'ultimo conclave non partecipando al voto (ma alle congregazioni generali), proclamando ancora una volta la sua innocenza. In primo grado, Becciu era stato condannato a cinque anni e mezzo. La compravendita del palazzo in Sloane Avenue ,secondo la sentenza di primo grado emessa dal Tribunale vaticano allora presieduto da Giuseppe Pignatone, avrebbe fatto perdere alle casse vaticane almeno 139 milioni di euro.

    Oggi, a 644 giorni dalla sentenza in primo grado, riparte il dibattimento con cinque udienze previste nella prima settimana (dal 22 al 26 settembre).

    Nuovo capitolo, quindi, dopo il primo grado che, iniziato nel luglio 2022, si è concluso il 16 dicembre 2023 con la condanna di dieci imputati per reati che vanno, tra gli altri, dalla truffa alla corruzione.

    fonte: ansa/agenzie/red

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