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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (9 ottobre 2025)
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  • Il Papa risponde alle domande dei giornalisti a Castel Gandolfo

    Card. Parolin: “Inaccettabile ridurre le persone a vittime collaterali”. Leone XIV: “Ridurre l’odio, tornare a dialogare”

    Due anni dopo il tragico attacco del 7 ottobre 2023, che segnò l’inizio della guerra a Gaza, il cardinale Pietro Parolin richiama con forza alla coscienza umana e alla pace. In un’intervista rilasciata ai giornalisti Andrea Tornielli e Roberto Paglialonga per Vatican News, il Segretario di Stato Vaticano definisce “disumano e ingiustificabile” l’assalto di Hamas contro Israele, ma ammonisce anche contro la devastazione che ha travolto la popolazione civile palestinese.

    “È inaccettabile e ingiustificabile ridurre le persone umane a mere vittime collaterali”, ha affermato Parolin, ricordando le migliaia di morti, in gran parte donne e bambini, causate dalla reazione militare israeliana.

    Il cardinale ha ribadito la condanna di ogni forma di violenza: “L’attacco terroristico del 7 ottobre è stato un massacro indegno. Ma anche la difesa, per essere legittima, deve rispettare il principio di proporzionalità”.

    Parolin si è poi rivolto alle famiglie degli ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas:

    Non possiamo né dobbiamo dimenticarci di loro. Papa Francesco ha lanciato ventuno appelli per la loro liberazione e Papa Leone XIV ha continuato sulla stessa strada. Prego ogni giorno perché possano riabbracciare i loro cari.

    Sul piano politico, il Segretario di Stato ha denunciato l’impotenza della comunità internazionale e la mancanza di un intervento efficace:

    Non basta dire che è inaccettabile quanto avviene e poi continuare a permettere che avvenga. È urgente interrogarsi sulla liceità di continuare a fornire armi che colpiscono i civili.

    Il cardinale ha inoltre ribadito la posizione della Santa Sede sul riconoscimento dello Stato di Palestina, ricordando che “la via dei due popoli in due Stati resta l’unica strada percorribile”.

    Ampio spazio anche al tema dell’antisemitismo, che Parolin ha definito “un cancro da estirpare”.

    Nessun ebreo deve essere discriminato per la sua identità, così come nessun palestinese deve esserlo per essere considerato ‘potenziale terrorista’. La catena dell’odio non porterà mai nulla di buono.

    Il cardinale ha infine richiamato il ruolo dei cristiani in Medio Oriente:

    I cristiani di Gaza restano, pregano e testimoniano la speranza. Condividono la sofferenza del popolo palestinese e rimangono un segno di pace.

    Le parole del Papa: “Ridurre l’odio, tornare a dialogare”

    Commentando l’intervista, Papa Leone XIV, parlando ai giornalisti a Castel Gandolfo, ha definito “molto dolorosi” i due anni trascorsi dall’attacco.

    Bisogna pensare a quanto odio esiste nel mondo e cominciare a chiederci cosa possiamo fare. Circa 67 mila palestinesi sono stati uccisi. Bisogna ridurre l’odio, tornare alla capacità di dialogare, cercare soluzioni di pace.

    Il Pontefice ha condannato con fermezza sia il terrorismo che l’antisemitismo, ribadendo che “non possiamo accettare gruppi che diffondono odio” e che “occorre sempre rispettare la dignità di ogni persona”.

    Papa Leone XIV ha poi lodato il cardinale Parolin:

    Ha espresso molto bene l’opinione della Santa Sede. La Chiesa continuerà a promuovere il dialogo e la preghiera per la pace.

    Nel giorno dell’annuncio del suo viaggio in Turchia e Libano (27 novembre - 2 dicembre), il Papa ha spiegato che porterà un “messaggio di unità e speranza” nei luoghi simbolo del Medio Oriente:

    In Libano voglio abbracciare un popolo che ha sofferto tanto. In Turchia celebreremo i 1700 anni del Concilio di Nicea: sarà un momento di autentica unità nella fede.

    Le parole del cardinale Parolin e di Papa Leone XIV arrivano come un appello urgente alla coscienza del mondo: fermare la guerra, recuperare il senso dell’umanità, credere nella forza del dialogo e della preghiera. Una voce che invita a guardare oltre l’odio, per ritrovare la pace possibile.

    fonte: vaticannews / catt.ch

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