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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (28 settembre 2025)
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  • San Gallo

    Chiese in Svizzera: nel 2024 meno uscite di fedeli ma prosegue un lento declino di adesioni

    Dopo l’ondata di abbandoni formali senza precedenti del 2023, le grandi Chiese in Svizzera possono forse tirare per una attimo il fiato: nel 2024 il numero di fedeli che hanno lasciato la Chiesa è calato sensibilmente. Ma la tendenza generale rimane quella di un lento declino.

    Venerdì 26 settembre 2025 l’Istituto di Sociologia pastorale di San Gallo (SPI), durante una conferenza stampa ha presentato di dati relativi al 2024 con il confronto con gli anni precedenti: la Chiesa cattolica ha perso lo scorso anno 36.782 iscritti, quasi la metà di cali in meno rispetto al 2023, quando l’uscita di massa era stata innescata dallo scandalo sugli abusi reso noto dal rapporto commissionato dai vescovi svizzeri all’Università di Zurigo.

    Anche la Chiesa evangelica riformata ha visto diminuire gli abbandoni, scesi a 32.561, pari a un -18% rispetto all’anno precedente.

    “Il picco del 2023 è stato un’eccezione”, hanno spiegato gli esperti. Tuttavia, se confrontati con i dati del 2022, i numeri del 2024 restano comunque più alti, segnalando che la tendenza a lungo termine è tutt’altro che invertita.

    I dati in dettaglio

    Nel 2024 la Chiesa cattolica ha registrato 36.782 uscite formali, il 46% in meno rispetto al 2023 (67.497). La Chiesa evangelica riformata ha contato 32.561 abbandoni, con un calo del 18% rispetto all’anno precedente.
    Nonostante la flessione, i dati rimangono leggermente superiori a quelli del 2022, segnalando - secondo l’SPI - un trend di lungo periodo verso l’aumento delle defezioni.

    Le adesioni o i ritorni alla Chiesa rimangono stabili a un livello molto basso, circa 2000 tra i cattolici e 1000 tra i protestanti. Non si osserva tuttavia alcuna tendenza alla conversione da una Chiesa all'altra.

    Membri in calo

    La Chiesa cattolica in Svizzera conta nel 2024 2,73 milioni di fedeli (70mila in meno rispetto al 2023), mentre la riformata è scesa a 1,78 milioni. Significativo è stato mostrato dal SPI il calo di battesimi e matrimoni.

    Riti in declino

    Il 2024 ha confermato la diminuzione di battesimi e matrimoni religiosi:

    • Battesimi cattolici: 13.548 (2023: 15.142)

    • Battesimi riformati: 7.111 (2023: 8.216)

    • Matrimoni cattolici: 1.846 (2023: 2.234)

    • Matrimoni riformati: 1.547 (2023: 1.897)

    Il calo dei sacramenti evidenzia - secondo lo SPI - un progressivo distacco delle nuove generazioni dalla vita ecclesiale, prefigurando ulteriori diminuzioni di membri.

    Una sfida strutturale, soprattutto in Occidente

    È vero che la percentuale dei cattolici nel mondo resta stabile e cresce nei Paesi a forte natalità ma in Svizzera le grandi Chiese si trovano davanti a un ridimensionamento inevitabile, un po’ come accade nel mondo definito Occidentale, Europa in particolare.

    Alla conferenza stampa di presentazione dei dati sono intervenuti anche Beat Grögli, vescovo di San Gallo in rappresentanza dei vescovi svizzeri, Urs Brösi, segretario generale della Conferenza centrale cattolico romana (RKZ) e Stephan Jütte della Chiesa evangelica riformata.

    “Non serve chiudere gli occhi davanti alle tendenze a lungo termine”, ha dichiarato mons. Beat Grögli. Per il vescovo di San Gallo le soluzioni passano per la via sinodale tracciata da papa Francesco: “Dobbiamo porci questa domanda in modo sinodale, cioè insieme e ascoltando attentamente, comprese le voci di coloro che, nella Chiesa di oggi, ritengono che manchi qualcosa o non trovano più ciò che è importante per loro”.

    Per Urs Brosi, la sfida è gestire bene la situazione: “Siamo ancora una grande organizzazione, con milioni di membri. Dobbiamo ripensare le forme di comunità per il futuro, anche rispondendo alle attese dei fedeli migranti.” Si tratta infatti di preparare la Chiesa cattolica a diventare strutturalmente più piccola, ha sottolineato Urs Brosi. Nel 2024 diversi Cantoni hanno registrato un calo significativo delle entrate fiscali compreso tra il 2 e il 5%.

    Dal fronte riformato, Stephan Jütte sottolinea che la missione non cambia: “Anche se diventiamo più piccoli, dobbiamo restare Chiesa per l’intera società, là dove si cercano senso, giustizia e speranza.”

    ndr: fa sempre stato il fatto che per gli abbandoni ufficiali dalla Chiesa ci si riferisce ai Cantoni dove iene recensita l’uscita formale per ragioni di imposte.

    fonte: comunicato stampa SPI/red

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