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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (6 luglio 2025)
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  • «Quando il cielo baciò la terra nacque Maria»

    Come non pensare a Maria in questi giorni di Natale? Come non contemplarla nel presepe accanto al Bambino Gesù e a San Giuseppe? Come non restare rapiti dalla sua fedeltà, dalla sua umiltà e dal suo stupore?

    «Questa è l’esperienza della Vergine Maria: davanti all’annuncio dell’Angelo, non nasconde la sua meraviglia. È lo stupore di vedere che Dio, per farsi uomo, ha scelto proprio lei, una semplice ragazza di Nazareth, che non vive nei palazzi del potere e della ricchezza, che non ha compiuto imprese straordinarie, ma che è aperta a Dio, sa fidarsi di Lui, anche se non comprende tutto(…)». (Papa Francesco)

    Maria non comprende ogni cosa, non ha un piano chiaro davanti a sé, è stupita, sorpresa, spaventata, ma si lascia meravigliare dal Signore e pronuncia il “Sì” che cambia la storia del mondo.

    La poetessa Alda Merini nella sua opera Magnificat. Un incontro con Maria (Frassinelli editore, 2002) celebra in prosa e in versi la Madre di Gesù e madre di ogni uomo. La maternità e la bellezza di Maria sono al centro di ogni testo e composizione, dall’Annuncio dell’angelo, fino ad arrivare alla morte in croce di Gesù e alla sua resurrezione. Abbiamo tratto dall’opera un gruppo di brani che riteniamo particolarmente intensi ed evocativi, gustarli in questi giorni darà ancora più sapore al vostro Natale.

    Quando il cielo baciò la terra nacque Maria

    che vuol dire la semplice,

    la buona, la colma di grazia.

    Maria è il respiro dell’anima,

    è l’ultimo soffio dell’uomo.

    Maria discende in noi,

    è come l’acqua che si diffonde

    in tutte le membra e le anima,

    e da carne inerte che siamo noi

    diventiamo viva potenza.

    ___

    Germogliava in lei luce

    come se in lei in piena notte

    venisse improvvisamente il giorno.

    Ed era così piena della voce di Lui

    che Maria a tratti diventava grande

    come una montagna,

    e aveva davanti a sé

    il Sinai e il Calvario,

    ed era ancora più grande di loro,

    di queste montagne ardenti

    oltre le quali lei poneva

    il grande messaggio d’amore

    che si chiamava Vita.

    E intanto si lavava

    nelle fonti più pure

    e le sue abluzioni

    erano caste

    perché Maria era fatta

    di sola acqua.

    ___

    Maria vuol dire transito,

    ascolto, piedi lieve e veloce,

    ala che purifica il tempo.

    Maria vuol dire una cosa che vola

    e si perde nel cielo.

    ___

    Ella era di media statura e di straordinaria

    bellezza, le sue movenze erano quelle di una

    danzatrice al cospetto del sole.

    La sua verginità era così materna che tutti i

    figli del mondo avrebbero voluto confluire nelle

    sue braccia.

    Era aulente come una preghiera, provvida come

    una matrona, era silenzio, preghiera e voce.

    Ed era così casta e ombra, ed era così ombra

    e luce, che su di lei si alternavano tutti gli

    equinozi di primavera.

    ___

    Se alzava le mani le sue dita diventavano uccelli,

    se muoveva i suoi piedi pieni di grazia la

    terra diventava sorgiva.

    Se cantava tutte le creature del mondo facevano

    silenzio per udire la sua voce.

    Ma sapeva essere anche solennemente muta.

    I suoi occhi nati per la carità, esenti da qualsiasi

    stanchezza, non si chiudevano mai, né

    giorno né notte, perché non voleva perdere di

    vista il suo Dio.

    ___

    Salvate la madre di Gesù,

    ella è dimora degli angeli,

    ella è dimora della Parola.

    La parola fiat

    ha tagliato il suo grembo in due:

    metà tenebra e metà dolore.

    Salvate la valle del Signore.

    Per camminare Dio bambino

    ha bisogno di un prato,

    per camminare Dio

    ha bisogno del mondo.

    Salvate la madre di Dio,

    ella è tenera,

    ella è solo una fanciulla,

    ma tiene i coltelli della sapienza

    nel grembo

    per aprire un varco al demonio.

    Lei lo affronterà,

    la madre di Dio,

    la migliore,

    lo prenderà per sempre

    lo caccerà all’inferno.

    Lei,

    l’eroina di tutti i tempi,

    la dolce madre di Dio,

    la tenera fanciulla d’amore,

    lei aprirà un varco alla poesia,

    lei aprirà un varco al sole.

    Salvate la tenera madre di Dio,

    i suoi seni acerbi,

    le sue braccia bianchissime,

    le sue mani che culleranno

    il Dio vero.

    Salvate i suoi fianchi di giada,

    i suoi occhi che paiono stelle,

    la sua pelle che è bianca

    come il respiro.

    Fu trapiantato in lei

    l’albero e la luce,

    il pesce dell’immanenza,

    il Dio secolare,

    ambrosia di tutte le genti.

    Benedite la tenera ancella di Dio

    e la sua signoria.

    Ella diventerà la regina,

    la regina dei cieli,

    ella diventerà il manto secolare

    che coprirà di gioia gli umani.

    Salutate in lei

    la porta del sorriso beato

    e l’onniscienza futura:

    ella ha previsto tutto

    perché pur non avendo radici

    Maria è la sola radice del mondo.

    (Silvia Lucchetti/Aleteia)

     

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