Calendario romano: Gv 14,23-29
La memoria del futuro
di Dante Balbo
L'autunno porta con sé odori, forse di fiori, di linfa, oppure di aria più fresca, che accarezza la memoria. Per me è il ricordo di un viale alberato, dove camminavo da ragazzo, per incontrare i miei amici in un magazzino ove imballavamo i giornali a pacchi, per una raccolta della carta da rivendere per sostenere le iniziative del movimento cui appartenevo. La memoria tuttavia è uno strano destriero che ci fa cavalcare nella nostalgia di un futuro, qualcosa che non è ancora venuto, ma ha il sapore di un ricordo. Gesù promette ai suoi che verrà il Paraclito, lo Spirito Santo, che ricorderà loro ogni cosa, ma nella luce di un futuro, la sua risurrezione che farà delle sue parole un progetto, una luce nuova che si diffonderà per tutto il mondo. Lo stesso accade per la visione del libro dell'Apocalisse, in cui è descritta la nuova Gerusalemme, discesa dal cielo. Questo brano ricorda la visione del tempio di Ezechiele, che in realtà non ci sarà più perché Dio dimorerà in mezzo al suo popolo, ma è proiettato nel futuro e racconta della Chiesa, fondata sugli apostoli, al centro della quale sta l'Agnello, lampada che porta la luce di Dio per illuminare tutti coloro che vi abitano. Lo Spirito Santo è l'amore tra il padre e il Figlio, da sempre con loro, con la memoria della parola che il Padre ha pronunciato prima dei secoli, con il disegno di ciò che accadrà fino alla fine. Noi siamo in questa corrente infinita, in cui memoria e promessa si fondono, come in un rapporto d'amore, in cui il giorno che verrà è il ricordo di ciò che è stato, non ripetizione del passato, ma speranza di novità meravigliosa. Gli Apostoli riceveranno presto lo Spirito di Gesù e del Padre, che li trasformerà in luce per gli uomini, fiamme vive che cresceranno incendiando il mondo intero, proprio perché il Consolatore ricorderà loro le parole del Maestro, rinnovate dalla Pasqua. Questa è la Chiesa, in cui Cristo è memoria che la rende pronta a diventare l'ultima Città, quella in cui Gesù sarà sole splendente che mai si spegnerà. *Il Respiro spirituale di Caritas Ticino
Calendario ambrosiano: Gv 16,12-22
Cercatori instancabili, mendicanti della verità
di don Giuseppe Grampa
Nell’Evangelo di questa domenica promettendo il dono del suo Spirito, Gesù dice che «vi guiderà a tutta la verità». Altre traduzioni dicono: «Vi condurrà…». «Guidare», «condurre», ma il verbo adoperato da Gesù, è ben diverso. Gesù dice: «Lo Spirito farà strada con voi fino a tutta la verità». Lo Spirito di Gesù è il grande compagno di strada. Sono incantato da questa presenza che non sta un passo avanti conducendomi, ma fa «strada con me», sostenendo il mio andare.
Farà strada con noi fino alla «verità tutt’intera». La verità tutt’intera non è anzitutto una summa dottrinale, un insieme di dogmi. La verità tutt’intera è Colui che ha detto, lui solo: «Io sono la verità» (Gv 14,6).
Guardiamo ad una persona prima che ad una dottrina, andiamo alla scoperta di un volto prima che al possesso di una filosofia. Facciamo strada fino a Colui che è la verità nella sua pienezza. Vuol dire, allora, che non è nostro possesso, questa verità, non ne disponiamo come di cosa nostra, magari da usare come un’arma contro chi non pensa come noi. Solo al termine della vicenda umana Dio sarà tutto in tutti, Lui che è la verità, colmerà il nostro cuore e la nostra intelligenza. Solo allora…ma fino a quell’ultimo compimento tutti noi dovremo essere sempre e solo mendicanti della verità, cercatori instancabili. Con lo Spirito di Gesù, accanto a noi e noi accanto a Lui, faremo strada! È significativo che negli Atti degli Apostoli i discepoli di Gesù siano indicati come «uomini e donne appartenenti a questa via» (9,2; cfr. 18, 25.26). I discepoli di Gesù non appartengono ad una scuola di pensiero, non fanno parte di una setta dedita a opere di penitenza: sono uomini e donne che camminano su quella strada che è Gesù. Ci basti, ogni giorno, quest’unica parola del Signore Gesù: «Il mio Spirito farà strada con voi», fino a che il mistero della mia Persona – la verità tutt’intera – vi sarà disvelato. Gli Scout che sono dei buoni camminatori hanno un bel saluto: «Buona strada!».