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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (28 aprile 2025)
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    Dublino, famiglie in cammino aspettando Francesco

    L’estate di Dublino si intreccia, in queste ore, con la festosa mescolanza di bandiere e volti che colorano di speranza l’Incontro Mondiale delle Famiglie, apertosi martedì scorso. Riecheggiano, in particolare, le parole del tweet di Papa Francesco: “La #famiglia è culla della vita e scuola di accoglienza e di amore; è una finestra spalancata sul mistero di Dio”. Tra folle di turisti si confondono numerosi gruppi di pellegrini, accompagnati da vescovi e sacerdoti. Le famiglie, che provengono da 116 Paesi, testimoniano la loro fede e aspettano trepidanti l’arrivo, domani, di Papa Francesco in Irlanda.

    Una città in festa

    Canti, preghiere e l’entusiasmo dei bambini scandiscono queste ore di gioiosa attesa. Lungo il tragitto che percorrerà il Pontefice, già sventolano bandiere irlandesi e del Vaticano. In varie zone della città, presidiate da un ingente dispositivo di sicurezza, si vedono ordinate file di volontari, un prezioso riferimento per districarsi nel centro di Dublino e tra gli eventi in programma. Famiglie numerose, con disabili e ad esempio provenienti dall’Africa e dall’India manifestano varie e specifiche esigenze. Ma tutte sono animate dalla stessa luce: quella della Parola di Dio. Nei vari incontri che finora hanno animato l’Incontro  Mondiale delle Famiglie si sono approfonditi vari temi, legati anche ad esperienze quotidiane e all’attualità.

    Il dono di una nuova vita

    Il cardinale Eamon Martin, arcivescovo di Armagh e primate di tutta l’Irlanda, riferendosi all’esortazione apostolica postsinodale di Papa Francesco “Amoris Laetitia” ha incentrato ieri il proprio intervento su un dono immenso: quello di una nuova vita. “Sono colpito - ha detto il porporato - dall’esempio di donne e uomini laici, molti di loro madri e padri, che sono disposti a diventare voce di bambini non nati e pertanto senza voce”. I giovani - ha osservato il porporato - sono circondati da quella che Papa Francesco definisce ‘cultura dello scarto’ e da una mentalità contraccettiva e contraria alla nascita.

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