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  • Ex allievi della Facoltà di Teologia di Lugano alla scoperta dei musei ecclesiastici della diocesi di Bergamo

    Ex allievi della Facoltà di Teologia di Lugano alla scoperta dei musei ecclesiastici della diocesi di Bergamo

    Un gruppo di docenti, studenti ed ex-dipendenti della Facoltà di teologia di Lugano si è recato per la propria gita annuale, lo scorso 1. giugno, alla scoperta della rete dei musei ecclesiastici della diocesi di Bergamo, rete che comprende i musei di Alzano, Gandino, Romano di Lombardia, Vertova, e da poco anche Rossino di Calolziocorte.

    Mete quest‘anno erano il complesso monumentale della basilica S. Martino di Alzano Lombardo ed il museo parrocchiale di Rossino dove una certa tradizione colloca le vicende di Renzo e Lucia di manzoniana memoria.

    L‘attuale basilica di s. Martino di Alzano venne ricostruita in forme barocca dalla seconda metà del Seicento in poi sui piani di Gerolamo Quadrio, un tempo architetto al duomo di Milano, grazie ad un lascito ingente di un mercante locale, com un profusione di vari marmi e ricchissime decorazioni di stucco.

    Il complesso è noto soprattutto per le tre sagrestie, capolavori assoluti della scultura in legno seicentesca della bottega dei Fantoni e Caniana, con le loro statue in noce, mediaglioni scolpiti in bosso e le strepitose tarsie in vari legni della seconda sagrestia. Ambienti che non sfigurerebbero sulla lista del patrimonio mondiale dell‘Unesco. Il gruppo ha potuto usufruire della guida di Efrem Colombo, uno degli „eroi“ che dagli anni 70 s‘impegnava insieme ad altri benemeriti parrocchiani per il ricupero di questo magnifico complesso.

    Il museo di Rossino comprende l‘antica chiesa di S. Lorenzo Vecchio con affreschi del Quattrocento e Cinquecento che in parte si sono conservati anche all‘esterno, ed il museo allestito negli annessi della nuova chiesa parrocchiale. Vi si possono vedere ricchi paramenti liturgici, pianete settecentesche ed ottocentesche, un insieme di paramenti ed arredi per la processione del Corpus Domini, in parte salvato in extremis, dopo la riforma liturgica, dalla distruzione da un colto parroco, ma anche manufatti per la devozione privata ed una raccolta di libri devozionali ad uso dei parrocchiani.

    I musei sono testimoni della alta cultura artistica e religiosa del passato e vogliono passare questa eredità anche alle generazioni venture; sono attualmente visitabili, previo appuntamento, grazie all‘impegno instancabile di volontari, orgogliosi anche di queste glorie del passato.

    Jean-Claude Lechner

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