di Katia Guerra
Le Parole del Vangelo sono racchiuse nei testi delle canzoni che ascoltiamo tutti i giorni: i “Settantevoltesette” lo svelano attraverso i loro concerti, che diventano così un’opportunità di riscoperta e di preghiera. Il gruppo si esibirà sabato sera, 18 settembre, dalle ore 20.30 al Mercato Coperto di Giubiasco (entrata gratuita). «È stato lo Spirito Santo a trasformare profondamente il nostro modo di ascoltare la musica: non più soltanto melodia o intrattenimento, ma un incontro con la Parola nascosta nei testi», ci dice il chitarrista e voce del gruppo Agostino Cossu. “Oggi, ogni volta che un brano risuona alla radio, in televisione o sulle piattaforme digitali, è come se si alzassero le antenne del cuore, pronte a captare un messaggio spirituale nascosto tra le note. Scopriamo così che anche canzoni nate in altri contesti custodiscono un’anima più profonda”.
Un esempio: One degli U2
Ci propone come esempio il brano One degli U2, che diventa per una preghiera di unità e riconciliazione. “Dietro a questa canzone c’è una storia intenzionalmente ambigua: può parlare del rapporto fra due persone, della divisione tra un padre e un figlio, o persino dell’unità di un gruppo che attraversa la crisi. Bono stesso l’ha descritta come una conversazione amara tra due persone che si sono ferite, ma che scelgono di restare insieme. In chiave religiosa, si tratta di una vera e propria preghiera di riconciliazione e misericordia. Nelle parole: Have you come here for forgiveness? / Have you come to raise the dead? (Sei venuto qui per il perdono? / Sei venuto per resuscitare i morti) ritroviamo un richiamo forte al potere redentivo di Cristo, che perdona e restituisce la vita. E poi c’è la frase: One life, but we’re not the same / We get to carry each other (Una vita, ma non siamo più gli stessi / Possiamo sostenerci a vicenda) che ci ricorda il valore sacramentale dell’amore fraterno: non un obbligo, ma un privilegio – un dono di grazia con cui aiutarsi a vicenda. Questa canzone è dunque un invito potente: a non chiuderci nelle nostre ferite, ma a tendere la mano, a perdonare, a ricostruire relazioni franche e autentiche. Chissà, forse ci parla anche del Dio che unisce quello che sembrava irrimediabilmente perso. Poniamo il nostro pensiero verso quella persona o relazione con non riusciamo a perdonare.
A portare a questo cambiamento è stato un incontro, racconta il musicista. “I Settantevoltesette - nome che richiama al perdono illimitato - sono nati come un soffio di grazia, un’ispirazione dello Spirito Santo che ha scelto di servirsi prima di me, e poi dei miei amici, compagni di palco nelle serate pop-rock in cui mi esibivo come chitarrista-bar. Per anni ho suonato nei locali e negli alberghi più noti di Roma e in tante località italiane, portando un repertorio di musica pop e rock nazionale e internazionale. Accanto a me c’era sempre Claudia, fino a quando, ‘nel mezzo del cammin di nostra vita’, abbiamo fatto l’incontro che ha cambiato ogni cosa: quello con Gesù, attraverso l’esperienza del Rinnovamento nello Spirito Santo. Quella musica, che fino ad allora era solo intrattenimento, si è trasformata in preghiera”. Hanno così scoperto un repertorio spirituale che toccava corde nascoste, profonde, capaci di aprire il cuore a Dio. “Lo Spirito non ci ha dato il dono di scrivere nuova musica cristiana, ma uno diverso e sorprendente: far sì che le stesse canzoni che suonavamo nei locali e nelle piazze potessero diventare cristiane. Perché anche nei testi che sembrano parlare d’altro, si può scoprire la presenza di Dio, la Sua voce che consola, provoca e salva. Da lì è nata una fraternità con altri amici che condividevano la nostra stessa fede e visione: Emanuele, Paolo, Federica, Emilio, Gigi, Mauro, Antonino, Davide e tanti altri ancora. Provengono da ogni parte di Italia desiderosi di annunciare il Vangelo, a dimostrazione della bontà del progetto. Con loro abbiamo costruito un repertorio ricco, fatto di brani di Ligabue, Vasco Rossi, U2, Tracy Chapman, Patti Smith, Nek e molti altri. Canzoni che, tra le righe, custodiscono parole di speranza, di ricerca, di consolazione, ma anche di dubbio e di rabbia: la vita, insomma, nella sua interezza”. Ed è così che, dodici anni dopo, i Settantevoltesette continuano a viaggiare per l’Italia e ora anche in Ticino, portando questa esperienza musicale e spirituale negli eventi più diversi, “per testimoniare che Dio sa parlare anche attraverso le note che meno ci aspettiamo”.
La musica per raggiungere i cuori
Ad Agostino abbiamo chiesto in che modo la musica può veicolare il messaggio cristiano. “La musica è un linguaggio che non ha bisogno di traduzioni, entra direttamente nell’anima e apre spazi che le parole da sole non riescono a raggiungere. Quando la melodia incontra il Vangelo, diventa come un vento che porta lontano il profumo della Buona Notizia, raggiungendo cuori distratti, feriti o in ricerca. La musica non spiega: svela. Non impone: accoglie. E così, anche chi non frequenta una chiesa o non conosce i testi sacri può sentirsi toccato da un accordo, da una frase, da una vibrazione che diventa preghiera. Nella preghiera la musica è come un ponte: ci solleva dalla terra e ci porta verso il Cielo, ci fa sperimentare la presenza viva di Dio che parla attraverso note, silenzi e parole. È un fuoco che accende l’amore, una carezza che consola, un grido che libera. Per questo crediamo che la musica, quando è abitata dallo Spirito, diventa una porta aperta sul Mistero: ti prende per mano, ti porta davanti a Dio e ti insegna a pregare anche quando non trovi le parole. E questa la Missione dei Settantantevoltesette!”
Domenica 21 settembre a Giubiasco l’incontro RnS Svizzera
Il concerto del gruppo "Settantevoltesette" si svolge nell’ambito della Convocazione dei gruppi e delle comunità del Rinnovamento nello Spirito della Svizzera, che si terrà domani, domenica, al Mercato Coperto di Giubiasco (entrata con pass, libera per chi ha partecipato al concerto). Sono previsti momenti di preghiera, insegnamento, canti e testimonianze, oltre alla Messa prevista alla ore 15.30.
Info: segreteria@rns-svizzera.ch