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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (22 ottobre 2025)
  • A refugee teacher walks home from a long day of classes in Gendrassa refugee camp in Maban. JRS trains teachers to help improve their skills in the classroom. (Angela Wells /Jesuit Refugee Service)

    Il messaggio di Natale delle Chiese cristiane sud-sudanesi

    È incentrato sulla speranza cristiana il messaggio natalizio del

    Consiglio delle Chiese del Sud Sudan: speranza di pace, perdono e

    riconciliazione in un Paese martoriato da sanguinose guerre intestine,

    ma anche dalla povertà, dal dramma degli sfollati e da catastrofi

    naturali.

    Un accorato appello alla pace

    “La fede cristiana – si legge nel testo firmato, tra gli altri, da

    monsignor Paolino Lukudu Loro, arcivescovo cattolico di Juba - rivela

    nella liturgia del Natale il Mistero di Dio che viene, assume la nostra

    carne mortale e che nasce umile e povero per salvarci. Questo messaggio

    ci tocca profondamente, perché grande è la Sua tenerezza ”. Oggi –

    prosegue il messaggio – mentre i venti dell’implementazione del Nuovo

    Accordo per la risoluzione del conflitto in Sud Sudan continuano a

    soffiare tra tanti ostacoli, il Natale ci invita focalizzare la nostra

    attenzione su questo segno che è Gesù Bambino e a vedervi i volti dei

    bambini e dei popoli che continuano a soffrire per la mancata

    implementazione del nuovo accordo di pace" (siglato nel 2018 ad Addis

    Abeba dal Presidente Salva Kiir, e dal leader ribelle Riek Machari,

    ndr). Di qui l’esortazione delle Chiese cristiane sud-sudanesi a pregare

    questo Natale il Signore per la pace, il risanamento delle ferite, il

    perdono e la riconciliazione e perché le parti in conflitto riprendano

    il dialogo e, con l’aiuto della comunità internazionale, trovino una

    soluzione negoziata che possa permettere una convivenza pacifica in Sud

    Sudan.  Gesù – ricorda ancora il messaggio – è anche nei volti delle

    popolazioni segnate dai conflitti che hanno insanguinato il Paese nei

    passati sei anni, delle vittime delle recenti alluvioni che hanno

    portato fame e malattie, degli sfollati , dei figli di genitori

    disoccupati e nei volti delle popolazioni minacciati da nuovi scontri

    armati e tensioni.

    Una Pace che dia un futuro ai bambini

    Preoccupata per il permanere delle ostilità, il Consiglio delle Chiese rinnova, in conclusione, il suo appello al dialogo, impegnandosi a lavorare con le forze politiche la pacificazione del Paese: ”Uniamoci - è l'esortazione finale delle Chiese cristiane - per fare del 2020 un anno di pace e di speranza per il popolo del Sud Sudan, una pace che permetta ai bambini di andare a scuola con gioia, alle donne di vivere senza paura, ai rifugiati e agli sfollati di tornare a casa con dignità e ai leader di sedersi attorno a un tavolo per discutere il futuro del nostro Paese”.

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