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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (8 dicembre 2025)
  • COMMENTO

    Immacolata Concezione: commento al Vangelo

    “Ecco la serva del Signore”: quando Dio bussa alla porta della nostra vita

    di don Lucio D'Abbraccio

    Oggi celebriamo una festa che illumina il nostro cammino di fede: l'Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria. Il Vangelo dell'Annunciazione ci presenta un incontro che ha cambiato la storia dell'umanità: l'angelo Gabriele entra nella casa di una giovane ragazza di Nazareth e le dice: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».

    Proviamo a immaginare quella scena con gli occhi della vita quotidiana. Maria è una ragazza come tante, forse sta preparando il pane, forse sta cucendo o pregando. E in quell'istante, Dio irrompe nella sua normalità. Accade anche a noi: un incontro inatteso, una telefonata che cambia la giornata, una notizia che sconvolge i nostri piani. Dio non aspetta che tutto sia perfetto; entra nella nostra vita così com'è, anche quando non ci sentiamo pronti.

    Ma cosa significa che Maria è “piena di grazia”? Sant'Agostino ci dice che Maria fu preservata dal peccato originale non per i suoi meriti, ma per i meriti futuri di Cristo. È un mistero d'amore preveniente: Dio ha preparato Maria come una mamma prepara la stanza per il figlio che deve nascere, con cura, con delicatezza, liberandola da ogni macchia di peccato, l'ha resa Immacolata, perché doveva accogliere nel suo grembo il Figlio unigenito.

    Pensate a quando invitate una persona importante a casa vostra: rendete ogni cosa accogliente, mettete tutto in ordine. Dio ha fatto lo stesso con Maria, ma in modo perfetto: l'ha preservata da ogni macchia di peccato perché fosse la dimora degna del Verbo fatto carne.

    Il Vangelo ci dice che Maria «fu molto turbata». Non è paura: è lo stupore che ci assale quando capiamo che qualcosa di grande ci viene chiesto. Maria è turbata perché intuisce che Dio le sta chiedendo qualcosa di enorme. Ed è un turbamento che conosciamo bene. Quando un medico consegna a una madre una diagnosi difficile per suo figlio... quando un padre perde il lavoro da un giorno all'altro e non sa come ricominciare... quando la vita, improvvisamente, ci mette davanti a un peso più grande delle nostre forze. Anche lì, come Maria, siamo turbati. E come a Maria, Dio dice: «Non temere».

    E qui arriva la domanda di Maria: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Non è un dubbio, è una richiesta di chiarimento. Come quando un medico ci propone di fare ulteriori accertamenti affinché possa darci la cura giusta. Come il medico vuole capire prima di fare la diagnosi, così Maria vuole capire, e Dio risponde pazientemente, perché Dio rispetta sempre la nostra intelligenza, non ci chiede mai un'obbedienza cieca. San Bernardo, contemplando questa scena, dice che in quel momento tutto il cielo tratteneva il respiro, in attesa della risposta di Maria. Gli angeli, i patriarchi, i profeti, tutta la creazione attendeva quel “sì”. E questo ci insegna qualcosa di fondamentale: Dio rispetta fino in fondo la libertà dell'uomo.

    E poi il momento decisivo: «Eccomi, sono la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». Un “sì” libero, coraggioso, senza garanzie. È il “sì” degli sposi che si affidano all'amore senza sapere tutto del futuro. È il “sì” di chi perdona un'offesa che brucia. È il “sì” di una persona che sceglie la verità anche quando costa. Ogni volta che nella nostra vita diciamo “sì” a Dio, anche se tremiamo, Maria è con noi, perché lei ci mostra che la grazia rende possibile ciò che umanamente sembra impossibile.

    Sant'Ireneo dice che Maria, con la sua obbedienza, ha sciolto il nodo della disobbedienza di Eva. Dove Eva aveva detto “no”, Maria dice “sì”. Come quando, in una famiglia ferita da un litigio, qualcuno finalmente fa il primo passo: il gelo si scioglie, e tutto ricomincia.

    Vorrei raccontarvi una piccola storia. In un villaggio di montagna viveva un anziano falegname, molto abile nel suo lavoro. Un giorno il parroco gli chiese di costruire un nuovo altare per la chiesa. L'uomo accettò, ma con una condizione: «Padre, io sono vecchio e le mie mani tremano. Non sarà perfetto». Il sacerdote sorrise: «Fai del tuo meglio, è tutto ciò che Dio chiede». Il falegname lavorò per mesi, mettendoci tutto il suo cuore. Quando l'altare fu terminato, effettivamente si vedevano alcuni segni delle sue mani tremanti. Ma quando fu inaugurato, tutti rimasero colpiti: quell'altare aveva qualcosa di speciale, si sentiva che era stato fatto con amore totale. Anni dopo, quel falegname morì. Il parroco, nel celebrare il suo funerale proprio davanti a quell'altare, disse: «Quest'uomo ha capito cosa significa dire “sì” a Dio: non ha offerto la perfezione delle sue mani, ma la perfezione del suo cuore».

    Ecco ciò che Maria ci insegna oggi. Lei non era potente, non era famosa: era semplicemente disponibile. Tutta aperta a Dio, tutta libera dall'egoismo, tutta abitata dalla grazia.

    E permettetemi un ultimo riferimento che illumina la nostra fede: nel 1858, a Lourdes, la Vergine apparve a una ragazza semplice, Bernadette Soubirous. Quando il parroco chiese a Bernadette di domandare alla Signora il suo nome, Maria rispose: «Io sono l'Immacolata Concezione». Quattro parole che confermano il dogma proclamato pochi anni prima nella Basilica di San Pietro in Vaticano dal beato Pio IX, quattro parole che ci ricordano che ciò che celebriamo oggi non è un'idea astratta, ma un volto, una presenza materna vicina a noi. È come se la Madonna dicesse a ciascuno di noi: “È vero. Sono tutta grazia, tutta dono. Sono venuta per voi”.

    Ebbene, l'Immacolata non è un ideale irraggiungibile: è il segno di ciò che Dio vuole fare anche nella nostra vita. Ogni volta che ci confessiamo, che scegliamo il bene invece del male, che mettiamo da parte l'orgoglio per amare, anche noi diciamo: «Avvenga per me secondo la tua parola». E Dio, che ha guardato con amore quella ragazza di Nazareth, guarda con lo stesso amore anche noi.

    Affidiamoci alla Madre Immacolata. A lei che a Nazareth disse “eccomi”, che a Lourdes si rivelò come l'Immacolata, chiediamole di insegnarci la sua disponibilità, la purezza del suo cuore, il suo coraggio di dire “sì” quando Dio bussa alla porta del nostro cuore. Lei, che ha accolto il Verbo nel suo grembo, ci aiuti ad accogliere Gesù nella nostra vita quotidiana senza riserve.
    Maria, Madre Immacolata, prega per noi. Amen!

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