Papa Leone XIV – riferisce un comunicato della Sala Stampa della Santa Sede – ha ricevuto questa mattina, 3 ottobre, nel Palazzo Apostolico Vaticano, la presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter, che si è successivamente incontrata con il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, accompagnato da monsignor Paul Richard Gallagher, Segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni Internazionali.
Al centro del colloquio in Segreteria di Stato “i buoni e fruttuosi rapporti bilaterali” e d è stato ricordato “il generoso e professionale impegno della Guardia Svizzera Pontificia”. Spazio anche all’attualità in particolare su questioni internazionali e ambiti di comune interesse, con riferimento alle prospettive di pace per la fine della guerra in Ucraina e a Gaza.
I doni
Il Papa ha donato alla presidente della Confederazione un’incisione su placca di ottone a rilievo cesellato, raffigurante la Poesia, una delle figure allegoriche dipinte da Raffaello Sanzio sul soffitto della Stanza della Segnatura nel Palazzo Apostolico del Vaticano, tra il 1508 e il 1511. Parte di un ciclo decorativo, la Poesia tiene tra le mani una lira e un libro, simboli di armonia e creazione letteraria. È accompagnata da due putti recanti la scritta "Numine Afflatur" ("Ispirata da Dio"), espressione che richiama l'antica credenza secondo cui la poesia non è solo una capacità umana, ma un dono ispirato dall’alto.
Karin Keller-Sutter ha regalato al Papa un’icona di santa Wiborada, la prima donna ad essere canonizzata da un Pontefice. Fu Clemente II a proclamarla santa in una solenne cerimonia nel 1047 alla presenza dell’imperatore di Germania Enrico III. Nata da nobile famiglia alla fino del IX secolo in Turgovia, nell’attuale Svizzera, Wiborada aveva dedicato la sua vita all’assistenza dei poveri e dei malati, decidendo poi di ritirarsi a vita monastica presso una cella a San Gallo. Trovò il martirio mentre era in preghiera nel maggio 926, durante un'incursione dei magiari. Viene raffigurata con un libro, a simboleggiare i preziosi manoscritti della biblioteca monastica che riuscì a salvare dagli invasori, e l'alabarda, l’arma con cui venne uccisa.
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