In seguito all'arresto del cappellano del collegio Papio di Ascona, avvenuto mercoledì mattina e reso noto giovedì sera dalla diocesi di Lugano (Diocesi di Lugano: il Ministero pubblico ha avviato un'indagine nei confronti di un presbitero (catt.ch)), venerdì il rettore dell'istituto, insieme al vicerettore, ha inviato una breve lettera a tutte le famiglie degli allievi nella quale confida di essere “sconcertato e addolorato” per quanto accaduto. Afferma inoltre di stare facendo quanto possibile “per iniziare in modo sereno l’anno scolastico”. Dignità e rispetto della persona, aggiunge, “restano, come sempre e anche in passato, al centro delle attenzioni del Collegio”.
«Stimati genitori,
care allieve e cari allievi,
desideriamo prendere contatto con voi a seguito delle notizie che ci hanno raggiunto concernenti don Rolando. In merito alla versione dei fatti ci atteniamo al comunicato stampa della Diocesi (vedi sotto). Precisiamo solo che a tutt'oggi i fatti non sembrano toccare l’attività di don Rolando in Collegio. Siamo ovviamente sconcertati e addolorati come voi e stiamo già facendo quanto possibile per iniziare in modo sereno l’anno scolastico. Dignità e rispetto della persona restano, come sempre anche in passato, al centro delle attenzioni del Collegio. In attesa di rivedervi restiamo a disposizione per ascoltare il vostro disagio».
«La Curia vescovile comunica che a seguito di una segnalazione giunta direttamente all’Amministratore apostolico S.E. mons. Alain de Raemy, dopo un attento esame ed accompagnamento da parte della Commissione di esperti in caso di abusi sessuali in ambito ecclesiale, trasmessa agli organismi giudiziari competenti d’accordo con la persona vittima e secondo quanto previsto dalle normative vigenti, il Ministero pubblico ha avviato un’indagine nei confronti di un Presbitero incardinato nella Diocesi di Lugano. Le ipotesi di reato sono quelle di atti sessuali con fanciulli, coazione sessuale, atti sessuali con persone incapaci di discernimento o inette a resistere, pornografia.
Nel frattempo, sono stati compiuti i passi previsti in ambito canonico e il Presbitero in questione è stato sospeso cautelativamente dall’esercizio del ministero, in attesa che vengano chiarite le sue responsabilità a livello penale. Siamo fiduciosi che l’opera dell’autorità giudiziaria possa giungere in tempi rapidi a determinare l’esatta fisionomia dei fatti accaduti. Data la delicatezza della fattispecie e per rispetto di tutte le persone coinvolte, non verranno rilasciate ulteriori dichiarazioni e per qualsiasi richiesta si rimanda al Ministero pubblico».
L'operazione editoriale è firmata da don Arturo Cattaneo e mons. Graziano Borgonovo, con una nuova Prefazione di Rino Fisichella.
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