Con la scelta di questo tema, tratto da un passo del Libro
dell’Esodo, 10, 2, Papa Francesco sottolinea come sia particolarmente
prezioso, nella comunicazione, il patrimonio della memoria. Tante volte
il Papa ha sottolineato che non c’è futuro senza radicamento nella
storia vissuta. E ci ha aiutato a comprendere che la memoria non va
considerata come un “corpo statico”, ma piuttosto una “realtà dinamica”.
Attraverso la memoria avviene la consegna di storie, speranze, sogni ed
esperienze da una generazione ad un’altra.Ogni racconto nasce dalla vita, dall’incontro con l’altro
Il tema della prossima Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali
ci ricorda inoltre che ogni racconto nasce dalla vita, dall’incontro con
l’altro. La comunicazione è chiamata dunque a mettere in connessione,
attraverso il racconto, la memoria con la vita. Gesù faceva ricorso alle
parabole per comunicare la forza vitale del Regno di Dio, lasciando
agli ascoltatori la libertà di accogliere questi racconti e riferirli
anche a sé stessi. La forza di una storia si esprime nella capacità di
generare un cambiamento. Un racconto esemplare ha una forza
trasformativa. Lo sperimentiamo quando ci confrontiamo, attraverso il
racconto, con le vite dei santi. Un punto che, ultimamente, il Santo
Padre ha ripreso rivolgendosi al Dicastero per la Comunicazione della
Santa Sede, quando ha esortato a comunicare la “grande ricchezza”
offerta dalla testimonianza di vita dei martiri.Fare della comunicazione uno strumento per costruire ponti
Ancora una volta, al centro della riflessione, il Pontefice pone la persona con le sue relazioni e la sua innata capacità di comunicare. Il Papa chiede a tutti, nessuno escluso, di far fruttare questo talento: fare della comunicazione uno strumento per costruire ponti, per unire e per condividere la bellezza dell’essere fratelli in un tempo segnato da contrasti e divisioni.