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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (17 agosto 2025)
CATT
  • L'abbazia di SS. Pietro e Paolo di Romainmôtier

    In viaggio da Mollens a Baulmes esplorando la piccola Cluny svizzera

    di Chiara Gerosa

    Ripartiamo con il nostro cammino cluniacense dal piccolo villaggio di Mollens nel Canton Vaud, ai piedi del Giura e dietro un vasto altopiano di frutteti e campi. Lasciamo pian piano alle nostre spalle il Monte Bianco, lontano, dall’altra parte del lago. A volte fa capolino tra nebbia e nuvole e a volte scompare. La chiesa di Mollens, annessa fino al XIV secolo alla grande abbazia di Romainmôtier, e ricostruita nel 1741, è stata distrutta da due incendi nel 1761 e nel 1798, come quasi tutto il villaggio. L’edificio odierno, che funge da chiesa parrocchiale è quindi una ricostruzione più recente (1961). Da Mollens ci incamminiamo in direzione di Romainmôtier, incontrando alcuni villaggi come Montricher e L’Isle. La chiesa di Montricher era la cappella del castello che oggi non esiste più. Il suo campanile attira lo sguardo poiché è l’unico di forma rotonda di tutto il Canton Vaud. Ripartiamo nel bosco che aiuta a rinfrescare anche l’animo e passando fra i campi, la vista sul lago e sulle Alpi è sempre sorprendente. Così come sorprendente è l’arrivo a L’Isle, ai bordi del fiume. La chiamano la piccola Versailles vodese… e non a torto! L’atmosfera che vi si respira, non solo per il suo castello del XVII secolo, è d’altri tempi. Dopo tanta bellezza, arrivando a Romainmôtier quasi ci si commuove. In pietra giallastra, si staglia all’orizzonte questo gioiello dell’arte romanica. Si tratta del più antico edificio romanico del paese. È stato eretto sulle rovine del monastero più antico. L’abbazia, costruita nel X secolo dai monaci di Cluny, è una replica della famosa Cluny II: a Cluny, infatti la chiesa venne rifatta per tre volte, per cui quella svizzera resta una testimonianza eccezionale per la storia del Romanico europeo. Oggi, nel complesso dell’abbazia si trova anche una caffetteria e una sala espositiva con dei modellini dell’evoluzione architettonica di Romainmôtier: dal primo monastero di Saint-Romain, nel 450, alle varie fasi dei successivi priorati, fino al passaggio alla Riforma. Dall’esterno il complesso è splendido e gli interni non sono da meno: i dipinti murali del XIII e XIV secolo, la navata stessa, la cappella di san Michele e il coro gotico incantano il pellegrino ed il visitatore. Il desiderio di soffermarsi a pregare è insito nel sito e quasi par di veder sfilare i monaci, in un’eterna alternanza fra ora et labora. Ma è giunto anche per noi il momento di ripartire, uscendo dalla «conca» dove si trova Romainmôtier attraverso le gole dell’Orbe per raggiungere Montchérand dove una bella chiesa in pietra ci accoglie. Il tesoro sta al suo interno: sono stati scoperti solo 100 anni fa gli affreschi del XII secolo, fra i più antichi della Romandia. Si passa poi la cittadina di Orbe per arrivare a Baulmes, altro luogo legato a Cluny con la sua chiesa dell’XI secolo che domina dall’alto e le pittoresche case antiche. Il verde ed il giallo dei campi e il frinire delle cicale accompagnano i nostri passi. La storia di quello che fu il priorato cluniacense di Baulmes non è chiara ma si menzionava già nel 627 una chiesa in legno. Per questa tappa ci fermiamo qui, ben presto raggiungeremo la via Francigena a Yverdon-Les-Bains.

    La prima tappa: Sulla via cluniacense in Svizzera alla scoperta del romanico romando · CATT

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