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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (25 settembre 2025)
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  • Krienke: "C'è una nuova mentalità, ora dobbiamo vivere il cambiamento"

    di Silvia Guggiari

    In occasione dei 10 anni della Laudato si’, l’enciclica sull’ecologia integrale pubblicata da papa Francesco nel 2015, è in programma per venerdì 26 settembre un convegno organizzato da Caritas Ticino durante il quale si avrà modo di ripercorrere questo decennio analizzando i cambiamenti intrapresi dalla società. Tra i relatori vi è il prof. Markus Krienke, docente di etica alla Facoltà di teologia di Lugano, che abbiamo intervistato.

    Prof. Krienke, qual è stata dal suo punto di vista la ricezione della Laudato Si' in questi dieci anni?

    All’interno della Dottrina sociale della Chiesa, cioè del ragionamento teologico sulla realtà, la responsabilità per il creato e per le future generazioni ha acquisito il luogo che necessariamente deve avere nei nostri tempi ossia al centro: la questione sociale e quella ambientale sono, per Papa Francesco, due facce della stessa medaglia! Di conseguenza, ma non senza ritardo, è diventata parte della testimonianza cristiana nel mondo. Detto ciò, in Europa la ricezione è più a stento rispetto all’Africa o l’America Latina. Ora, per quanto riguarda il cambiamento di mentalità e dunque la “conversione” nell’agire (almeno dei cristiani), bisogna dire che le attese non si sono realizzate più di tanto. Non a caso, lo stesso Papa Francesco ha sentito la necessità di “rinnovare” l’annuncio della Laudato si’ sia con il testo “In cammino  per la cura della casa comune” nel 2020 e con l’esortazione apostolica “Laudate Deum" nel 2023. Oggi, ancora più di 10 anni fa, siamo consapevoli di quanto ci stiamo allontanando anziché avvicinando alla realizzazione delle condizioni minime per salvare il pianeta: il cinismo della politica e dei mercati internazionali è invariato, e gli interessi immediati sono diventati ancora più potenti rispetto a quelli di lunga veduta come sarebbe in primis il rispetto del creato.

    Nella giornata del 26 terrà un intervento dal titolo "Il cambiamento è in atto": che tipo di cambiamento stiamo vivendo?

    Attraverso materiali liturgici, strategie didattiche, l’introduzione del “Tempo del Creato” (1° settembre - 4 ottobre)  e la “Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato”, si è iniziato un percorso di formazione della coscienza dei cristiani. Come non si può essere cristiani senza dedicarsi ai poveri e combattere per la giustizia, non si può esserlo senza impegnarsi per la salvaguardia del pianeta. Diverse “reti di azioni” sostengono e coordinano azioni concrete: di maggior parte già esistenti, hanno iniziato di impegnarsi per la giustizia ambientale. Si cerca di sostenere, dunque, un cambiamento di mentalità che diventa concreto nelle responsabilità di fatto realizzate, le quali implicano un distanziamento dalla cultura del consumismo e degli scarti. Dobbiamo rivedere criticamente il nostro stile di vita. La salvaguardia del creato non deve rimanere un “tema green” ma diventare una responsabilità condivisa da tutti i cristiani e non. È notevole che la Chiesa cerca di essere coerente e porre un buon esempio, a partire dalla decisione del Vaticano di diventare “carbon neutral” e l’impegno concreto delle parrocchie.

    Sa raccontarci qualche esperienza virtuosa che si è sviluppata in questi dieci anni nel mondo e in Svizzera?

    La Chiesa ha cercato di realizzare nuove pratiche e di acquisire competenza nonché autorevolezza politica e scientifica per il tema della salvaguardia del pianeta. A livello delle diocesi e delle parrocchie si realizzano programmi riguardo all’utilizzo di energia e materiali rinnovabili, giardini bio e raccolta differenziata, e si sostengono progetti locali e globali per realizzare i goals della sostenibilità. Il testo citato del 2020 elenca, del resto, molte best practices da tutta la Chiesa globale. La Chiesa svizzera viene citata quale esempio "come un sistema energetico sostenibile sia possibile in diverse realtà e in tutte le sue fasi: dalla produzione alla distribuzione e al consumo”. Inoltre, nelle scuole e attraverso un lavoro parrocchiale ed ecumenico si cerca di contribuire alla conversione di coscienza. Nell’anno scorso è stata realizzata a Roma la “prima parrocchia green”, al seguito della quale tutte le 25.610 chiese in Italia dovrebbero diventare parte di una “grande comunità energetica”. Attraverso la “Laudato si’ Action Platform”, il Dicastero per la promozione dello sviluppo integrale informa sulle azioni virtuose e cerca di incentivare ad esse. Molte associazioni locali cercano di avviare riflessioni e azioni concrete, tra cui anche la Rete Laudato si’ della Svizzera italiana. È chiaro, però, che siamo ancora lontani da poter considerare questo quadro la realtà generale delle parrocchie e della “nuova mentalità dei cristiani”.

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