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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (6 novembre 2025)
  • Patriarca Kirill

    Kyrill, le sue parole problematiche sulla guerra e le critiche di una parte del mondo ortodosso

    Nelle stesse ore in cui il Papa lanciava l’ennesimo, vibrante, appello alla pace, chiedendo di far tacere le armi, anche Kirill, patriarca di Mosca, è tornato a far sentire pubblicamente la sua voce. Lo ha fatto in occasione della cosiddetta “Domenica del perdono" usando parole che in queste ore - oltre a suscitare preplessità nel mondo- raccolgono proteste in ambito ortodosso che si aggiungono ad altri messaggi di dissenso come la lettera di 236 preti e diaconi ortodossi della sua Chiesa, verso il sostegno, per ora, del patriarca ai piani di Putin. In questo nuovo discorso di domenica il patriarca Kyrill ha evocato come cause della guerra in Donbas la necessità di opporsi all'avanzata del consumismo e delle Gay parade. In questi territori occupati dalla Russia, secondo Kyrill, i giovani si sono opposti ai "cosiddetti valori" dell'Occidente, nella fattispecie - secondo il patriarca - "il mondo del consumo eccessivo" e le "parate dell'orgoglio gay". Il conflitto attuale avrebbe quindi - secondo Kyrill- "un significato non fisico ma metafisico". Già una settimana fa Kyrill aveva definito gli avversari della Russia come "forze del male". In queste ore nuove proteste contro le chiavi di lettura di Kyrill giungono dallo stesso mondo ortodosso legato alla Chiesa di Mosca. Vaticannews segnala parrocchie ortodosse dell'Europa occidentale mentre la diocesi ortodossa georgiana del Belgio e dei Paesi Bassi ha addirittura chiesto di essere riconosciuta parte della Chiesa Ucraina indipendente, esprimendo la volontà di distaccarsi dal Patriarcato di Mosca.

    La situazione in Ucraina

    Come sappiamo in Ucraina ci sono due Chiese ortodosse: quella legata a Mosca ed una indipendente. Ora, anche nella Chiesa legata a Mosca in Ucraina molto preti hanno deciso di dissociarsi dal patriarca Kyrill non più pronunciando il suo nome durante la liturgia, cosa che nel mondo ortodosso equivale più o meno a denunciare la rottura nella comunione della Chiesa.

    Forti critiche alle parole di Kyrill arrivano anche dal portavoce del patriarcato ortodosso di Bucarest, Vasili Banescu che ha detto: "Un vero cristiano non può unirsi al sistema delle false notizie tipiche della propaganda antieuropea".

    Forse quest'ultima potrebbe essere una chiave di lettura: quello di Kyrill è un discorso tipico della propaganda bellica.

    La vicenda comunque avrà altri risvolti. Il 9 marzo, riporta asianews, molti docenti, sacerdoti, artisti ortodossi hanno reagito all'omelia del patriarca Kirill sulla guerra e sulle "invasioni morali" dell'Occidente. Appelli immediatamente censurati e sanzionati in Russia, ma diffusi da fedeli del patriarcato di Mosca che vivono all'estero. "Il corpo di Cristo che è la Chiesa è lacerato dalle armi dei soldati russi". E si ricorda quando Solženitsyn scriveva: "Non permetterei ai miei figli di partecipare a un conflitto con gli ucraini".

    Certo è che dal patriarca di Mosca ci si potrebbe decisamente attendere qualcosa di meglio in un momento come questo.

    Fonte vaticannews.de/red

    Sulla vicenda di questo discorso di Kyrill un commento del teologo Andrea Grillo

    Sulla stessa vicenda il commento del vaticanista de Il Foglio

    Qui un altro commento curato dalla redazione

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