Ne dà notizia l'agenzia Ansa per quello che negli anni scorsi è stato un caso molto discusso mediaticamente relativo al preseminario romano che ospita i chierichetti del Papa, legato alla diocesi di Como che gestisce l'istituto attraverso l'Opera don Folci. La corte di Appello vaticana ha ribaltato la sentenza di assoluzione di primo grado nel caso dei presunti abusi al Preseminario Pio X. Il prete, ex allievo cresciuto nel Comasco, è stato condannato a due anni e sei mesi per il reato di corruzione di minore.
In un comunicato stampa diffuso dalla diocesi di Come si precisa che la Corte ha ritenuto il sacerdote, ex allievo del Preseminario San Pio X, non punibile per i fatti contestati fino al 2 agosto 2008, in quanto minore di 16 anni, e, in relazione al periodo successivo al 9 agosto 2008, lo ha assolto dall’accusa di violenza carnale e atti di libidine su un compagno di sette mesi più giovane, costituitosi parte civile, per insufficienza di prove; la stessa lo ha, però, ritenuto colpevole del reato di corruzione di minore per le azioni avvenute tra il 9 agosto 2008 e il 19 marzo 2009 nell’Istituto in parola, condannandolo a due anni e sei mesi di reclusione e 1.000 euro di multa, dichiarando inammissibile la domanda di risarcimento danni presentata dalla parte civile. "La sentenza di secondo grado è stata resa al termine di un procedimento complesso, nel quale la Diocesi di Como ha offerto fin dall’inizio la più ampia collaborazione, mettendo tra l’altro a disposizione del Promotore di Giustizia vaticano il fascicolo relativo all’indagine previa espletata dal Delegato vescovile", si sottolinea nel comunicato.
Circa il coinvolgimento dell'ex Rettore del Preseminario, il procedimento si è concluso avanti alla Corte d’Appello vaticana in data 8 novembre 2023 con l’inammissibilità degli appelli proposti contro il sacerdote.
"La Diocesi rinnova il proprio ringraziamento a tutte le persone che, con la loro testimonianza e con la consegna di documenti, hanno contribuito a ricercare la verità e – in attesa della definitività di tutti i giudizi ancora pendenti – ribadisce la solidarietà e vicinanza nei confronti di tutte le persone e le comunità ecclesiali che sono state pesantemente segnate da questa lunga e complessa vicenda umana e giudiziaria", si legge nel comunicato, nel quali si precisa anche che nei confronti dei due sacerdoti permangono tuttora alcune misure cautelari canoniche (can. 1722 C.I.C.), tra le quali la limitazione dell’esercizio del ministero e la sospensione dallo svolgimento di attività pastorali che coinvolgono minori e adulti vulnerabili.
Nella nota la Diocesi di Como conferma il proprio impegno nella tutela dei minori e degli adulti vulnerabili anche attraverso tutte le attività – in primis la disponibilità all’accoglienza e l’ascolto – offerte dal Servizio a tal fine dedicato, istituito nel 2020.
fonte agenzie/cs diocesi di Como/red
Leggi anche: prete di Como assolto dalle accuse