Il 16 settembre 2022 la diocesi di Sion ha inviato agli operatori pastorali nuove linee guida sul trattamento degli abusi sessuali. In particolare, il vescovo ha annunciato una maggiore vigilanza nell'applicazione delle direttive già in vigore.
Il vescovo di Sion Jean-Marie Lovey aveva annunciato il 6 settembre 2022 che le linee guida sarebbero state emanate a breve. Ciò ha fatto seguito agli eventi verificatisi a Le Châble (VS) il 27 agosto. Un canonico del Grand-Saint-Bernard accusato di atti pedocriminali aveva concelebrato la messa di ordinazione di un confratello. La vicenda ha provocato una vasta ondata di proteste e di indignazione, sia sulla stampa che tra i fedeli. Il 6 settembre il vescovo Lovey si è scusato, in particolare per non aver espulso il canonico abusivo. Allo stesso tempo, ha indicato che è in corso un rafforzamento della prevenzione degli abusi nel contesto ecclesiastico.
Queste misure sono state dettagliate in tre documenti inviati il 16 settembre. La lettera del vescovo ricorda quanto già realizzato in termini di prevenzione, tra cui il corso di prevenzione seguito da tutti gli operatori pastorali nel 2019, nonché la carta e lo schema di intervento forniti nello stesso anno. Entrambi i documenti sono stati rispediti agli agenti pastorali come promemoria.
Richiamo alla "tolleranza zero
La lettera spiega che "a livello diocesano sarà aumentata la vigilanza sull'applicazione delle direttive 'Abusi sessuali nel contesto ecclesiale' della Conferenza episcopale svizzera (CVS) (quarta edizione, marzo 2019)". Le misure provvisorie e la sospensione di coloro che sono accusati di abusi saranno adottate in modo ancora più rapido e preciso.
Tali misure cautelari aggiuntive vengono applicate nel caso di un confratello della diocesi di Sion, che non è più in attività, accusato per fatti civilmente prescritti, dice la diocesi. La diocesi ha dichiarato di essere in attesa dei risultati dell'indagine canonica sul caso. Questo caso è attualmente l'unica indagine in corso su un operatore pastorale della diocesi a seguito di accuse di abusi sessuali in un contesto ecclesiastico. La diocesi indica che non comunicherà ulteriormente su questo caso fino alla fine della procedura, per rispetto delle vittime e per il corretto svolgimento dell'indagine.
Con questo nuovo approccio, la diocesi di Sion esprime "l'assoluta necessità di dare il primo posto alle vittime". "Il vescovo e i suoi vicari generali, come tutti gli operatori pastorali, hanno il dovere incondizionato di partecipare a questo percorso di giustizia e verità", si legge nella lettera. I documenti ricordano anche la politica di "tolleranza zero" applicata dalla diocesi. (cath.ch/com/rz/ tradotto da catt.ch)