Sulla strada da settant’anni: è questo l’importante traguardo che festeggia oggi la sezione scout Tre Pini di Massagno. È l’occasione per ripercorre la sua storia ma anche per volgere uno sguardo al presente. A dare il via a questa proposta educativa è stato il padre di Sandro Bottani, Alberto, conosciuto anche come «Pino Solitario », maestro delle scuole di Massagno. La data della fondazione è il 1949: in aprile la decisione documentata nel libro dei verbali e in ottobre la festa di inaugurazione.
Una sfida educativa
Capi e animatori scout, a Massagno e non solo, sono stati parecchi docenti. E non è un caso: per chi si occupa di educazione non è difficile intravedere le potenzialità dell’intuizione di Baden Powell, che nel 1907 fondò questo movimento. «Oggi come allora, lo scopo principale è quello di educare i ragazzi e i giovani alla responsabilità e all’indipendenza, ad essere buoni cittadini», ci dice Sandro Bottani. La spinta ad aprire una sezione è arrivata anche dal parroco di allora, don Ferdinando Andina, che come Mons. Alfredo Leber assistente cantonale dell’Azione cattolica, ha visto una nuova via per coinvolgere i ragazzi, facendo loro vivere un’esperienza di fede.
Al centro della vita parrocchiale
Ancora oggi la sezione partecipa attivamente alla vita parrocchiale. Ci racconta ancora Sandro Bottani, attivo anche quale caposezione: «Abbiamo accolto ragazzi – in quegli anni lo scautismo era un’associazione solo maschile – provenienti da Massagno e dintorni. Durante le riunioni settimanali del sabato le attività erano: lettura della carta topografica, nozioni di pronto soccorso, trasmissioni morse, imparare a piazzare le tende, ad accendere il fuoco in ogni situazione e giochi di destrezza e di abilità». Lo scopo, in sintesi, era quello di fornire gli strumenti per sapersi arrangiare in tutte le situazioni. Questo spirito è rimasto nel tempo, pure adattandosi alle diverse realtà.
Gli scout oggi
Alla testa della sezione c’è oggi Lucia Bottani. Gli attivi sono attorno ai 250, suddivisi in 5 branche: castori – intro- esploratori, pionieri, rover e animatori. La flessione che si registra da anni nello scoutismo sembra non aver toccato Massagno. La società che cambia con l’avvento delle nuove tecnologie non ha scalfito il desiderio di esperienze a contatto con la natura. Malgrado la comparsa dei telefonini, non è totalmente scomparso, ad esempio, l’alfabeto morse. «Puntiamo sull’uso responsabile del cellulare piuttosto che su una sua proibizione. Evidenziare il fatto che, seppur utile, non è indispensabile», sottolinea Lucia.
Di generazione in generazione
Festeggiare i settant’anni significa «avere delle basi solide e delle certezze », rivela la caposezione. L’amicizia fra generazioni è ciò che garantisce la continuità. Gli animatori che hanno lasciato il servizio attivo rimangono in sezione, pure con altri ruoli, i pionieri diventano i nuovi animatori. Alcune attività particolari, come ad esempio il campo pasquale, sono tramandate di generazione in generazione. Non da ultimo i campi di lavoro all’estero (India, Rwanda, Paraguay, Togo, Brasile), a sostegno dei più poveri, organizzati dal 2004. Sandro Bottani sottolinea il fatto che hanno permesso di approfondire il senso del servizio rover e cementare ancor di più l’amicizia fra rover, pionieri e capi. Fra qualche settimana è prevista la partenza per il settimo campo, meta il Brasile.
I festeggiamenti
I festeggiamenti, aperti a tutti, inizieranno oggi con la Santa Messa alle ore 17.30 nella chiesa parrocchiale di Santa Lucia a Massagno animata dalla sezione. Alle 20 è in programma la serata pubblica al cinema Lux per gli ex-scout, i benefattori e gli amici, autorità e pubblico. Al termine verrà consegnato una pubblicazione sul settantesimo che racconta la storia della sezione dell’ultimo decennio.
Katia Guerra