Nei giorni scorsi, il portale ufficiale di informazione vaticana Vatican News ha rimosso le immagini dei disegni di padre Marko Rupnik, gesuita espulso dall’ordine e accusato di abusi da parte di diverse religiose. Le immagini, fino a poco tempo fa ancora presenti nelle sezioni liturgiche e catechetiche del sito, sono state sostituite senza alcun annuncio ufficiale, ma con un impatto significativo.
“Una cosa giusta”
Così ha commentato padre Ryan Hilderbrand, cappellano dell’Università dell’Indiana, mentre la notizia ha subito fatto il giro dei media internazionali. Anche il sito americano Crux ha dedicato un articolo alla questione, sottolineando come la rimozione, sebbene silenziosa, sia stata accolta con favore.
Soddisfazione tra le vittime
Le donne che hanno denunciato gli abusi esprimono ora un cauto sollievo. L’avvocata Laura Sgrò, che le assiste, dichiara: «L’utilizzo delle immagini di Rupnik era per loro fonte di ulteriore dolore. La rimozione è un gesto atteso e apprezzato». Le sue assistite confidano ora in un processo celere e trasparente, riponendo speranza nel nuovo Papa.
Un dossier spinoso per il nuovo Pontefice
Il “caso Rupnik” è tra i dossier più delicati ereditati da Leone XIV. Non solo Lourdes ha deciso di coprire i suoi mosaici, ma anche il Superiore dei Gesuiti, padre Arturo Sosa, ha riconosciuto il peso doloroso della vicenda. Tuttavia, il processo canonico tarda a partire. Il cardinale Victor Manuel Fernandez, Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, ha spiegato a marzo che si stanno ancora cercando giudici idonei per affrontare un caso così mediatico.
Un gesto che apre un tempo nuovo
La rimozione delle immagini non risolve il caso, ma rappresenta un passo deciso verso una Chiesa più attenta al dolore delle vittime. In un’epoca in cui la credibilità si gioca anche nei simboli, il gesto del Vaticano lancia un messaggio chiaro: la giustizia può e deve fare il suo corso, senza ambiguità.
fonte: rsi/red