Dario Campione, giornalista del Corriere del Ticino (CdT), torna in un intervista con il vescovo Alain de Raemy, sul messaggio del clero ticinese rivolto ai fedeli interpretato in chiave imprecisa da alcuni media.
Il CdT scrive che "il «messaggio» ai fedeli con cui l’assemblea presbiteriale della diocesi di Lugano ha chiesto «perdono» e invocato «aiuto» è stato sicuramente un elemento di grande novità per una Chiesa, quella ticinese, scossa da quanto accaduto di recente e in un momento di grande difficoltà. Il gesto, dice al CdT l’amministratore apostolico di Lugano, monsignor Alain de Raemy, è stato però letto in una chiave sbagliata".
Nell'intervista al CdT il vescovo Alain spiega che «Quanto vissuto in questi giorni, nella preghiera e nella vicinanza dello stare insieme fraternamente, ha spinto noi presbiteri e diaconi, e non la curia, a scrivere ai fedeli della diocesi, per coinvolgerli tutti, pubblicamente, con gioia e umiltà». Non c’è stato un «conclave da me convocato - insiste il vescovo - ma un momento di confronto dal quale è emerso un atto di profonda umiltà e di ferma volontà di aiutarci a vicenda». Insomma, la conferma della necessità di una «Chiesa vissuta con corresponsabilità».
Intervista a fra’ Michele Ravetta, cappellano delle strutture carcerarie cantonali.
Un centinaio di persone, il 15 dicembre, hanno fatto un percorso dal sagrato della chiesa di S. Rocco fino alla chiesa di S. Giorgio, dove si è potuto ammirare, in una grotta, la rappresentazione vivente della Natività.
Raccolti CHF 26'500 a sostegno delle persone in difficoltà in Ticino. I fondi saranno destinati a due realtà locali che incarnano i valori di solidarietà ed assistenza: alla Lega Cancro Ticino (in aiuto ai bambini) ed alla Fondazione Francesco (di fra Martino Dotta)