Il 14 aprile 2025, il cardinale Marcello Semeraro, alla guida del dicastero vaticano delle Cause dei Santi - come ha raccontato lui stesso al quotidiano italiano Corriere della Sera - fu ricevuto in udienza da papa Francesco. Voleva informarlo che erano in arrivo le bozze del libro Il mio san Francesco, scritto a quattro mani. «Quelle devi correggerle tu!», gli obiettò Jorge Mario Bergoglio con un sorriso. Il porporato la prese come una battuta. Invece si trattava di una profezia: sette giorni dopo, il Lunedì dell’Angelo, il papa argentino spirò. Ecco perché questo volume frutto di un dialogo fra i due — in uscita il 18 settembre con una lettera di papa Leone XIV e una prefazione del cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano — può essere considerato un testamento spirituale, incentrato sulla figura del santo che 12 anni prima, in conclave, al Papa preso «quasi alla fine del mondo» aveva ispirato il nome da assumere sul soglio di Pietro.
Il testo di papa Leone nel volume
Una pubblicazione “che permette quasi di riascoltare la voce di Papa Francesco”, e noi “ringraziamo il Signore per quanto attraverso di lui ci ha donato”.
Sono queste le parole con cui Leone XIV ricorda il predecessore scomparso lo scorso 21 aprile, in una lettera che compare nel libro postumo di Bergoglio “Il mio san Francesco”, frutto di un colloquio avvenuto negli ultimi mesi del 2024 con il cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle Cause dei santi. Il testo (Edizioni Messaggero Padova, pp.160. Sarà disponibile nelle librerie a partire dal 18 settembre ed è stato presentato mercoledì 10 settembre ad Assisi nella Sala Stampa del Sacro Convento nell'ambito della rassegna culturale "Il Cortile di Francesco".
Leone XIV: dalla scelta del nome la sua missione
Nella lettera datata il 22 maggio, festa di santa Rita da Cascia, il Papa ringrazia il prefetto delle Cause dei Santi per questa pubblicazione ed evidenzia come Francesco non solo “ha assunto” quel nome, “ma con esso ha pure cercato di identificarsi per farne il volto della sua nuova missione”. Inoltre nel testo, scritto un mese dopo la scomparsa di Bergoglio, Prevost sottolinea che “non è ancora scomparso dal nostro animo l’effetto provocato” dalla sua morte, tema che viene affrontato anche nel libro. Leone XIV infatti cita una risposta del Papa argentino alla domanda se avesse paura di morire: “Quando si è anziani ci si rende conto che non manca molto alla fine, e allora diventa anche una grazia poter prepararsi alla morte, poter rileggere il proprio passato ringraziando il Signore per tutto ciò che ci ha donato”.
Le confessioni di Papa Francesco
«Quando si è anziani ci si rende conto che non manca molto alla fine, e allora diventa anche una grazia poter prepararsi alla morte, poter rileggere il proprio passato ringraziando il Signore per tutto ciò che ci ha donato».
Lo aveva confidato il Papa argentino poco prima di morire. Questo pensiero, come altri, è raccolto nel libro.
Sui poveri Bergoglio diceva: «Penso che incontrare il povero sia fondamentale per ogni cristiano. È come incontrare un altro Vangelo, un Vangelo "in carne e ossa", diverso da quello scritto nella pagina che leggiamo nella Bibbia o che ascoltiamo nelle liturgie, ma altrettanto fondamentale».
Bergoglio parla dei temi che hanno ispirato gran parte del suo magistero, come la custodia del creato, la pace, la fraternità universale, e offre spunti di riflessione su questioni personali e universali, dalla «sporcizia» all'interno della Chiesa al significato della preghiera, dal rapporto con la povertà e la famiglia fino al dolore e alla morte.
«Ci sono tante forme di povertà. La più terribile e dolorosa, penso, è quella della solitudine, che ti fa sentire la vita non più come una benedizione ma come un 'inferno». Papa Francesco ammette che è difficile incontrare il povero «perché ti fa sentire la sofferenza delle ingiustizie e vorremmo che non ci fossero.
Oppure «sentiamo la fatica di dover lasciare le nostre sicurezze, le nostre comodità. Questo è normale: sentire la fatica di incontrare il povero. Ma proprio per questo è importante superare i nostri blocchi, i sentimenti che ci porterebbero lontani dai poveri».
Un volume da scoprire quindi: di cui qui ripubblichiamo le coordinate: «Il mio san Francesco» pubblicato per i "tipi" delle Edizioni Messaggero Padova, 2025. In uscita nelle librerie in Italia il 18 settembre.
agenzie/red