di Markus Krienke
Un libro tutt'altro che scontato sull'identità cristiana europea, Franco Buzzi presenta un vero e proprio “manifesto per l’Europa”: invece di concentrarsi sulle “radici lontane”, quali soprattutto la sintesi tra fede cristiana e filosofia greca, con la conseguenza di interpretare la modernità come crisi di tale identità, il suo interesse si rivolge invece sulla questione di come, nella dialettica dell’epoca moderna tra cattolicesimo e protestantesimo, tra illuminismo e romanticismo, tra filosofia ed arte, si formi e si esprima in modo originario ciò che noi identifichiamo oggi come identità cristiana dell’Europa.
Centro del narrativo europeo di Buzzi è la figura di Lutero – i sette capitoli sul Riformatore, infatti, sono collocati al centro dei complessivi 14, a cui si aggiunge una riflessione di attualità dalla penna di Fabio Trazza.
Sulla questione
di una ragione che «vuole travalicare le sue possibilità», Lutero appella:
«Fermati qui! Attieniti alla parola rivelata». Sui temi di «ragione» e
«libertà» Lutero ha introdotto un nuovo metodo teoretico, che, per il suo
carattere dialettico, a differenza degli schemi scolastici precedenti, ha
formato il pensiero europeo moderno. Anzi, sono stati proprio i residui
luterani della riflessione moderna, che, nel secolarizzare tali contenuti, ha
portato sempre più verso esiti nichilistici, hanno concesso
un’importante ripresa culturale nel XX secolo. Una ripresa cui, da parte
cattolica, corrispondeva il Concilio Vaticano II.È proprio lo sguardo su Lutero, che, mentre da un lato può aprire a una riflessione più approfondita sul ruolo dei Padri della Chiesa per l’identità europea, i quali già posero al centro la questione dell’individuo e della sua anima, dall'altro può permettere di riconoscere nella modernità quel tipico pluralizzarsi sia della filosofia sia dell’arte.
E proprio nel capitolo
conclusivo, affidato a Fabio Trazza, si traggono alcune conseguenze di queste
considerazioni per la situazione politica attuale dell’Europa, che ripercorrono
anche alcuni momenti decisivi e poco noti dell’instaurazione politica delle
istituzioni europee. Contro un’UE, letta come burocratica e tendenzialmente
antidemocratica e antifederalista, Trazza ritrova lo “spirito” europeo
piuttosto nel Congresso dell’Aia del 1948 e nel suo esito creativo: il
Consiglio d’Europa. Proprio per la presenza della Turchia e della Russia tra i
suoi membri, Trazza vede in esso la vera espressione della «famiglia consiliare dell’Europa», ancheperché così si rappresenterebbe la doppia “rifondazione” di Roma con
Costantinopoli e Mosca. Verrebbe da chiedersi, però, se così l’Unione Europea non
risulti troppo squalificata come «mera famiglia economica con velleità federaliste e aspirazioni frustrate a un’organicaunità politica». Sebbene vengano ampiamente introdotti i tre “padri
dell’Europa”, Schuman, Adenauer e De Gasperi, certamente, non si può che
condividere, anche sulla base delle analisi di Buzzi, la critica di una
mancante unificazione culturale e politica dell’Europa.Il messaggio di questo ricco volume attraversa antichità e modernità, i Padri della Chiesa e i filosofi, pensiero cattolico e protestante, arte e umanesimo, nell'intenzione di raccogliere quegli elementi di identità cristiana dell’Europa, che solo nel loro insieme ne danno una testimonianza convincente e critica: se si acquisisce una consapevolezza su «come il pensiero cristiano, nella sua continuità di fondo, sia stato trasmesso al mondo moderno, anche dal luteranesimo, nonostante esso presenti un volto e una concezione di Chiesa che indubbiamente non coincide con la comprensione che ha di sé la chiesa cattolica», si raggiunge una panoramica più complessa e profonda del significato dell’identità cristiana dell’Europa rispetto alle riduzioni sovente dogmatiche e astratte. In questo modo, l’A. dà una prospettiva diversa e alternativa, fuori dal coro, sull'identità europea, che, non dogmatizzandola, né la impoverisce, né la decostruisce, ma l’approfondisce, illustrandola nella sua ricchezza e profondità e dandole una testimonianza piena, critica e credibile.