La notizia dell'incarcerazione preventiva di un prete della Diocesi di Lugano avvenuta in queste ore, lo shock testimoniato da don Foletti, rettore del Papio, istituto scolastico dove il prete è cappellano, la lettera del Collegio alle famiglie per rassicurare che sembra che i fatti imputati al prete non riguardino quella realtà, sono la punta visibile del disagio che alberga nel cuore di tanti ticinesi cattolici e non in queste ore. Ci si telefona, messaggia o ci si scrive. Non per fare congetture o tirare inutili conclusioni, ma perché si è onestamente frastornati e addolorati. E quando le persone sono addolorate necessitano di dialogo, ascolto, confronto. Per chi ha fede io aggiungo preghiera. Preghiera per le persone coinvolte in questa vicenda. Preghiera per chi é accusato e per chi sente di aver subito un torto, per chi è presunta vittima ma anche per chi sta affrontando l'impegnativo e arduo lavoro delle indagini. Preghiera per noi come Chiesa e per i giovani che la Chiesa ticinese tenta di seguire e accompagnare. Ci sentiamo tutti fragilizzati davanti a notizie di questo tipo e anche più soli. Nessuno ha una ricetta. Forse però entrare in questi giorni in una chiesa, accendere una candela, aprire una pagina di Vangelo, fare anche un piccolo pellegrinaggio o un gesto di carità, ascoltare chi esprime disagio, può aiutare a corroborare il cuore, a vivere in modo cristiano, nella e con la fede, la sofferenza che avvertiamo noi e avvertono altri, in attesa che la verità emerga quanto prima, per quella che sarà.
Cristina Vonzun
Intervista a fra’ Michele Ravetta, cappellano delle strutture carcerarie cantonali.
Un centinaio di persone, il 15 dicembre, hanno fatto un percorso dal sagrato della chiesa di S. Rocco fino alla chiesa di S. Giorgio, dove si è potuto ammirare, in una grotta, la rappresentazione vivente della Natività.
Raccolti CHF 26'500 a sostegno delle persone in difficoltà in Ticino. I fondi saranno destinati a due realtà locali che incarnano i valori di solidarietà ed assistenza: alla Lega Cancro Ticino (in aiuto ai bambini) ed alla Fondazione Francesco (di fra Martino Dotta)