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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (9 gennaio 2025)
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    Quanto sarà "cattolico" Donald Trump come presidente?

    Il 6 gennaio 2025, il Congresso americano ha ufficializzato l'elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti. Ma quali saranno i punti di convergenza e divergenza della sua politica con la Chiesa americana e l'insegnamento cattolico?

    Il 6 gennaio 2021, gli Stati Uniti d'America hanno vissuto uno dei momenti più travagliati della loro storia. L'assalto al Campidoglio da parte di migliaia di sostenitori del presidente uscente Donald Trump ha fatto vacillare la democrazia americana. Un episodio clamoroso che molti hanno percepito come un tentativo di Donald Trump di mantenere il potere. Risultato che ha infine ottenuto quattro anni dopo vincendo le elezioni in modo regolare.

    La democrazia in pericolo?

    Le paure di una deriva autoritaria di Donald Trump sono condivise da un certo numero di intellettuali e di responsabili cattolici in tutto il mondo.

    La democrazia è un sistema politico sostenuto dai papi almeno dagli anni ’40. Nel suo Messaggio di Natale del 1944, Pio XII affermava infatti che «la democrazia, presa nel senso più ampio, ammette che il popolo è la fonte del potere dello Stato… La dignità dell’uomo esige… che non sia solo oggetto passivo della vita politica, ma che vi prenda parte attiva quanto più possibile».

    Gaudium et Spes, del Concilio Vaticano II, ha riaffermato questa idea ripetendo che i cittadini devono partecipare attivamente alla vita pubblica e che la forma di governo deve essere determinata dalla volontà libera dei popoli.

    Oltre agli eventi del Campidoglio, la retorica generale di Donald Trump pone problemi sia sul piano democratico sia su quello dell’insegnamento cristiano. La sua visione del mondo e dell’umanità è fondamentalmente inegualitaria. «Divide il mondo in “noi” contro “loro” e tenta di utilizzare queste divisioni per ottenere potere», osserva la professoressa Jennifer Mercieca, storica della retorica politica americana presso la Texas A&M University. Ha dichiarato all’Associated Press (settembre 2024) che «[rispetto a un politico tradizionale] il tipo di linguaggio utilizzato da Trump assomiglia più a quello di un leader autoritario che sviluppa un culto della personalità».

    Fratelli o «animali»?

    Molti testi magisteriali, specialmente quelli di papa Francesco, insistono sull’aspetto inalienabile della dignità umana. «Le differenze di colore, religione, capacità, luogo di nascita, luogo di residenza e tante altre differenze non possono essere priorizzate o utilizzate per giustificare i privilegi di alcuni sui diritti di tutti», scrive il pontefice nell’enciclica Fratelli tutti (2020).

    Tuttavia, Donald Trump non esita a contraddire apertamente questi principi. Durante un comizio nella primavera del 2024, nel Michigan, il presidente eletto aveva sottolineato che gli immigrati illegali non erano esseri umani ma «animali».
    Una delle promesse elettorali principali del repubblicano è la deportazione forzata di milioni di persone senza documenti. Una prospettiva che preoccupa profondamente i responsabili cattolici, tra cui i vescovi, che sono in gran parte unanimi sulla necessità di difendere i diritti dei migranti. Un tema particolarmente caro a papa Francesco, che richiama regolarmente al rispetto della loro dignità.

    Disaccordo sulla pena di morte

    La pena di morte è un altro ambito in cui il presidente eletto e la Chiesa cattolica sono in profondo disaccordo. Donald Trump è sempre stato un convinto sostenitore della pena capitale, sostenendo il suo ruolo dissuasivo contro crimini violenti, traffico di stupefacenti e terrorismo. Le misure adottate dalla sua amministrazione, tra cui la ripresa delle esecuzioni a livello federale dopo una pausa di 17 anni, testimoniano il suo attaccamento a questa soluzione radicale.

    Il Catechismo della Chiesa Cattolica insegna, dal canto suo, che «la pena di morte è inammissibile poiché attenta all’inviolabilità e alla dignità della persona» e che la Chiesa si impegna «in modo determinato per la sua abolizione in tutto il mondo». Papa Francesco ha ribadito nell’agosto 2024 che la pena di morte è «un veleno per la società» e che non rappresenta in alcun modo una soluzione alla violenza che può colpire gli innocenti.

    Va notato che il cattolico Joe Biden ha commutato, il 23 dicembre 2024, le condanne a morte di oltre 37 prigionieri federali, ordinando che scontassero la pena dell’ergastolo senza possibilità di libertà condizionale.

    Convergenza sull'aborto

    Oltre a questi punti di divergenza, i responsabili cattolici potrebbero comunque trovare maggiore accordo con Donald Trump su alcuni aspetti. Uno di questi è l’aborto, una pratica chiaramente condannata dal Catechismo, secondo cui «la vita umana deve essere rispettata e protetta in maniera assoluta fin dal momento del concepimento» (2270). L’interruzione volontaria di gravidanza (IVG) è anche costantemente criticata da papa Francesco, che la paragona spesso a «l’ingaggio di un sicario».

    A differenza di altri argomenti, Donald Trump non è stato sempre ‘pro-life’. Prima di intraprendere una carriera politica, si dichiarava apertamente ‘pro-choice’. La sua posizione attuale si allinea in gran parte con quella del Partito Repubblicano, ossia favorevole a un divieto dell’IVG salvo nei casi di stupro, incesto o pericolo per la madre. Verso la fine della campagna elettorale del 2024, ha ammorbidito il suo approccio, suggerendo che questa questione dovrebbe essere decisa a livello statale.

    Nonostante queste riserve, le politiche e le nomine giudiziarie della sua amministrazione hanno fatto avanzare in modo significativo l’agenda ‘pro-vita’, portando in particolare alla fine delle protezioni federali per l’aborto sancite dall’ordinanza Roe v. Wade.

    Esenzioni religiose ben accolte

    L’IVG non dovrebbe quindi essere motivo di conflitto con i vescovi nei prossimi anni, così come il tema della libertà religiosa. Donald Trump sembra infatti allineato con le autorità cattoliche su questo argomento. Il newyorkese ha costantemente sottolineato l’importanza di proteggere le libertà religiose per individui e gruppi negli Stati Uniti, posizionandosi spesso come un difensore della libera espressione delle religioni.

    L’amministrazione Trump si è in particolare impegnata a ridimensionare l’obbligo previsto dalla legge sull’assistenza sanitaria accessibile (Affordable Care Act, comunemente chiamata Obamacare), che imponeva ai datori di lavoro di fornire una copertura per la contraccezione nei piani assicurativi sanitari. I gruppi religiosi e i datori di lavoro, specialmente quelli cattolici, si sono a lungo opposti a questo obbligo per motivi morali e religiosi. Sono stati quindi soddisfatti dalle misure dell’amministrazione Trump, che hanno concesso loro esenzioni.

    Un cardinale cattolico pregherà all’investitura

    Il 20 gennaio 2025, il 47° presidente degli Stati Uniti sarà ufficialmente investito e inizierà il suo mandato. La preghiera di apertura sarà pronunciata dal cardinale Timothy Dolan, arcivescovo di New York. Il prelato, che sembra avere la fiducia di Donald Trump, aveva già svolto questo ruolo durante il suo primo mandato.

    Il cardinale Dolan ha dichiarato in un’intervista di aver discusso di questioni di fede con Donald Trump, che si considera un cristiano senza denominazione. Il prelato aveva affermato in passato che il presidente eletto prendeva sul serio la sua fede cristiana. Durante la prima investitura, nel 2017, il cardinale aveva letto la preghiera del re Salomone nel Libro della Sapienza: «Donami la Sapienza […] io sono tuo servo, figlio della tua ancella, un uomo debole e di vita breve, troppo fragile per comprendere i tuoi precetti e le tue leggi. Il più perfetto dei figli degli uomini, se gli manca la Sapienza che Tu concedi, sarà considerato un nulla.»

    Il tema della preghiera del 20 gennaio 2025 non è ancora noto. Ma è probabile che il cardinale scelga un testo che suggerisca al prossimo presidente di mettere la sua fede dichiarata al di sopra dei propri interessi politici. (cath.ch/rz/traduzione catt.ch)

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