Notre-Dame risplende e la Cattedrale, appena restaurata, non manca di suscitare stupore in ogni visitatore. Lo ha constatato in queste ore, in visita a Parigi, anche un piccolo gruppo di sacerdoti della Diocesi di Lugano, in visita all’edificio.
Ma non è solo la rinnovata architettura a impressionare: segni di speranza – nell’anno giubilare – giungono anche dai moltissimi frequentatori del posto e dai fedeli che, quotidianamente, varcano le porte del luogo per partecipare alle Sante Messe giornaliere. A testimoniarlo è il rettore stesso della Chiesa, che nell’omelia udita dai ticinesi, ha sottolineato l’insieme di questi aspetti: “Qui la speranza si tocca con mano. È stato lo stesso rettore a dircelo: dopo la riapertura sono tantissimi i fedeli che frequentano il luogo anche durante le Sante Messe settimanali, molti più di prima”, ci racconta, da Parigi, don Gian Pietro Ministrini, vicario foraneo del Mendrisiotto e tra i partecipanti al viaggio.
Così come “sono centinaia, sempre secondo le parole del rettore, i volontari subito annunciatisi per dare una mano nella gestione delle attività spirituali. Insomma, una bella iniezione di speranza, nel cuore di una Chiesa, quella francese, che vive le sue difficoltà. Ma siamo stati poi anche in una chiesa parigina di periferia in questi giorni: è lo stesso fermento, con la collaborazione anche di molti giovani. Una bella testimonianza”, conclude don Ministrini. Il gruppo rientrerà giovedì.
L'obiettivo è ambizioso: raccogliere 100.000 firme in soli 30 giorni. Questa iniziativa mira a introdurre una normativa che obblighi le grandi multinazionali a rispettare i diritti umani e gli standard ambientali.
Gli impegni pubblici del Vescovo Alain per la settimana dal 7 al 12 gennaio.
Diretta streaming dalla cattedrale di Lugano sul canale YouTube diocesano alle ore 17. Scopri le ulteriori tappe dell'Anno Santo in Ticino.