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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (11 maggio 2025)
CATT
  • Un funerale

    Lento nel suo cervello scorre
    mentre la gente accorre
    lento nel suo cervello
    scorre il film del loro amore
    mentre s’odon le grida di dolore
    un brivido lo percuote
    sente riecheggiare delle note
    non sa che sia
    forse vien dalla sacrestia.

    Forse un temporale
    e questo gli fa dimenticare
    quel dolore che da ieri
    quando è morta la sua sposa
    non lo lascia più.

    E pensa tanto
    pensa alla donna che tanto ha amato
    mentre nel cielo che appariva stellato
    appunto d’un tratto
    s’insinua un fulmine che disegna il firmamento
    e il suo gran dolore in un momento
    fa di lui un uomo dannato
    a dover vivere senza di lei
    un misero essere che chiede
    spiegazioni e aiuto all’Altissimo
    a Dio.

    Un uomo dannato dicevo
    un uomo disperato:
    e questa è la sua unica consolazione
    vagar per il mondo come un folle
    cercarlo, il suo amore
    chiedendo dove ora sia
    perché non c’è più.

    Prosegue il feretro
    non gli sembra più vero niente
    soltanto un incubo che prima o poi
    dovrà finire.

    Non gli sembra d’udir più niente
    gli ospiti lo voglion  consolare
    dando all’amata l’ultimo saluto
    mentre lui pianger non ha saputo.

    Addio mia cara che tanto amai
    che fare? urlare, imprecare
    per paura di dimenticare?
    Ma quando non trovi pace
    ricordati della sua bellezza,
    la sua dolcezza
    che ora al mondo ella tace
    ma che finché viveva
    ti rese un uomo migliore.

    di Sergio Somazzi, Breganzona

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