di Katia Guerra
Creare un gruppo di lavoro diocesano per affrontare, assieme a mons. de Raemy, le tematiche che riguardano i rapporti tra la Curia e i Consigli parrocchiali e pensare a una progettualità futura. È questa l’idea annunciata lo scorso 14 giugno, durante il Giubileo dei Consigli parrocchiali tenutosi all’Istituto Elvetico.
Il gruppo ha avviato in queste settimane i primi lavori e le prime riflessioni. Tra i suoi membri ritroviamo «persone che il vescovo de Raemy già conosceva, mentre altri si sono annunciati spontaneamente. Al momento attuale si tratta di una dozzina di persone, rappresentanti di quasi tutti i vicariati della Diocesi con competenze specifiche, dall’aspetto economico, a quello amministrativo, giuridico e legislativo», spiega a catt.ch e Catholica don Massimo Gaia, delegato vescovile per la pastorale. Al gruppo partecipa anche il vescovo Alain de Raemy. «Sin dal primo incontro l’équipe ha individuato dei cantieri aperti, tematiche da affrontare assieme ai consigli parrocchiali».
Un ciclo di incontri sul territorio
Proprio per iniziare questa riflessione, l’Amministratore apostolico ha voluto dare avvio, lo scorso 23 settembre, a una serie di incontri sul territorio con i consigli parrocchiali dei vari Vicariati, che proseguiranno fino al 18 novembre. La risposta è stata fino ad ora molto positiva e partecipata.
«Il desiderio di mons. de Raemy e dei suoi collaboratori è quello di mettersi all’ascolto. Non si vuole arrivare con ricette già preconfezionate o soluzioni, ma innanzitutto ascoltare», specifica don Gaia. «Le sfide si affrontano insieme, non devono essere delle soluzioni imposte, calate dall’alto, ma vanno trovate in un cammino comune, in modalità sinodale. Questo è stato molto apprezzato dai presenti».
Cosa succederà una volta terminati questi incontri? «In base alla frequenza con cui emergeranno certi temi si stabilirà una gerarchia nella trattazione. I temi più sentiti saranno anche quelli che verranno affrontati per primi dalla Curia. Il desiderio è di arrivare a una sorta di documento di lavoro conclusivo su cui il gruppo di lavoro, in plenum oppure anche in sottogruppi, potrà lavorare. L’intento è quello di arrivare infine a fornire, non tanto delle direttive, bensì delle linee guida a disposizione delle parrocchie per la loro gestione e per il rapporto con la Curia».
Il tema scuola e le fusioni
Don Massimo Gaia accenna infine a due temi che per il momento sembrano stare molto a cuore ai consigli parrocchiali. «Nell’ambito della scuola ci sono diversi punti aperti sia dal punto di vista didattico, sia dal punto di vista amministrativo ed economico. Tutte questioni che andranno affrontate. Un altro tema che è stato discusso è quello delle collaborazioni e delle fusioni parrocchiali, soprattutto dove ci sono tante piccole parrocchie che fanno fatica a ricostituire di volta in volta il loro consiglio parrocchiale. Su questo ambito si è discusso molto ed è stato sottolineato il fatto che ci sono molte forme nelle quali possono operare le parrocchie, senza per forza arrivare alla fusione, come ad esempio i consorzi e le collaborazioni fra parrocchie, tutte possibilità da esplorare». Molti i cantieri aperti, come detto, sui quali sicuramente torneremo.