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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (26 ottobre 2025)
  • "Un passo verso la città": donne che aiutano altre donne a integrarsi in Ticino

    di Silvia Guggiari

    Donne che si spendono per altre donne: c’è questo alla base del progetto «Un passo verso la città» nato una decina di anni fa a Lugano su un’iniziativa dell’associazione MC-MC con l’obiettivo di sostenere le donne immigrate in Ticino nell’imparare l’italiano e nel sentirsi parte della società ticinese.

    «L’idea di base è quella che, se si sostiene la donna, si sostiene la famiglia e quindi si collabora per creare una società migliore», ci racconta Letizia Salvadé, da anni responsabile del progetto. Nel 2010, iniziano le prime proposte di incontro per le donne immigrate per le quali è fondamentale imparare la lingua italiana così da integrarsi nell’ambiente in cui vivono, relazionarsi con la scuola dei figli e cercare un lavoro per una maggiore autonomia.

    Da allora si sono susseguiti diversi progetti anche grazie ai finanziamenti arrivati dal Cantone e da altri sostenitori. «Siamo stati i primi sul territorio a proporre i corsi mamma-bambino, in cui, accanto alle lezioni di italiano, abbiamo fin da subito offerto la possibilità di accogliere e accudire i bambini così che le mamme non fossero costrette ad aspettare per dedicare del tempo a sé e alla loro formazione.

    All’inizio erano gestiti solamente da volontari, poi siamo riusciti a ottenere finanziamenti con i quali garantiamo una retribuzione alle insegnanti. Ad oggi abbiamo fissi tre corsi mamma-bambino con una educatrice formata, una assistente educatrice e con delle volontarie che si alternano. Spesso le volontarie sono ex corsiste alle quali, dopo tre anni di corsi di italiano, proponiamo di assistere alle lezioni con l’obiettivo di entrare in contatto con le persone, integrarsi nella società, fare rete, sentirsi utili e fare pratica con la lingua in attesa di trovare un lavoro».

    L’attività di volontariato rientra nelle proposte del workshop «Un ponte verso l’integrazione», proposto con «l’obiettivo di facilitare l’inserimento delle persone nella società secondo le proprie competenze e i propri talenti».

    Letizia Salvadè
    Letizia Salvadè

    Corsi di lingua e incontro tra culture

    Da tre anni, i corsi vengono svolti nelle sale dell’oratorio di Lugano: «Abbiamo iniziato con una classe sola di una quindicina di donne», ci spiega Letizia Salvadé. Donne provenienti da tutto il mondo e da tante culture diverse: «Abbiamo classi molto disomogenee sia per provenienza culturale sia per formazione. Arrivano signore con un diploma, una laurea addirittura, e altre che hanno a malapena il diploma elementare.

    La provenienza geografica è davvero molto ampia: Afghanistan, Iran, Iraq, Siria, ma anche Somalia, Eritrea, Sudan. Tra di loro ci sono inevitabilmente grandi differenze culturali, linguistiche e anche religiose e dunque la convivenza non è sempre semplice».

    Una proposta che con gli anni ha saputo mostrare la bellezza di far parte di una società accogliente, che apre le porte all’altro, che valorizza le donne e il loro percorso: «Nei nostri corsi c’è come un filo rosso che è quello di essere donne, mamme, immigrate: il desiderio di integrarsi unisce ed è comune. Sono convinta che l’unica possibilità di incontrare l’altro è di accoglierlo così com’è e poi iniziare a camminare insieme».

    Un ponte verso l’integrazione

    In una quindicina di anni, sono tante le donne accolte dai corsi proposti dal progetto Un passo verso la città, che oggi propone, oltre ai corsi di lingua mamma-bambino, diversi workshop e corsi di italiano per gli ucraini, oltre a una serie di attività che mirano all’integrazione.

    «Ci impegniamo – conclude Salvadé – per offrire alle persone che arrivano a noi una parte di conoscenza del territorio oltre alla possibilità di fare rete con altre associazioni ed enti locali».

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