Si è spento a 94 anni Alberto Lepori, politico, giurista e giornalista tra le figure più significative del cattolicesimo democratico ticinese. Uomo di fede e di cultura, di grande rigore morale e passione civile, avrebbe compiuto 95 anni il prossimo 3 novembre.
Una vita al servizio della cosa pubblica
Nato a Massagno nel 1930, patrizio di Lopagno, Lepori intraprese giovanissimo la via della politica. Dopo gli studi di diritto all’Università di Berna – dove ottenne il dottorato nel 1954 – fu consigliere comunale e poi municipale nel suo comune.
Dal 1968 al 1975 ricoprì la carica di Consigliere di Stato per l’allora Partito Conservatore (poi PPD, oggi Centro), dirigendo i Dipartimenti di Giustizia e Polizia e quello del Controllo. Nel 1971 fu presidente del Governo cantonale.
Di fronte alla prospettiva di un cambio di dipartimento, preferì non ricandidarsi: «Ero convinto che servissero almeno due legislature per lasciare un’impronta», spiegò, lasciando spazio ai “giovani puledri” del partito.
Sedette inoltre nel Gran Consiglio ticinese dal 1959 al 1968 e di nuovo dal 1983 al 1991.
Giornalista e uomo di cultura
Parallelamente all’impegno politico, Lepori si distinse nel giornalismo: fu direttore de Il Guardista (1955-59), settimanale dei giovani conservatori, e di Popolo e Libertà (1965-68), voce ufficiale del partito del Centro. Dal 1968 collaborò anche con la rivista Dialoghi.
La sua riflessione, lucida e profonda, si estese anche ai temi sociali ed ecclesiali. Per anni fece parte della Commissione “Giustizia e Pace” della Conferenza dei vescovi svizzeri, dove affrontò questioni etiche e politiche cruciali per la Chiesa e la società elvetica.
Il ricordo di Alberto Bondolfi
Nel 2020, in occasione dei suoi 90 anni, il teologo Alberto Bondolfi lo ricordava come «un esempio di forte coraggio sia politico che ecclesiale».
«Durante le nostre missioni in Cile negli anni Ottanta – scriveva – lo vidi confrontarsi con le autorità della dittatura e con il Nunzio apostolico, difendendo con fermezza la dignità della persona e opponendosi alla pena di morte».
Bondolfi sottolineava anche la sua coerenza: «Convinto delle posizioni di Giustizia e Pace, Lepori le difendeva coraggiosamente anche là dove il vento soffiava in direzione contraria».
Una testimonianza di fede e libertà
La figura di Alberto Lepori resta quella di un cristiano laico impegnato, capace di unire fede, pensiero e azione pubblica. La sua vita è stata attraversata da un unico filo conduttore: la ricerca della giustizia, nel rispetto profondo della persona umana.
I funerali si terranno venerdì alle 10.30 a Massagno. Con lui scompare una voce limpida, critica e appassionata del pensiero cattolico ticinese, ma resta l’esempio di un uomo che, come scriveva lo stesso Lepori, «ha creduto nella forza mite della verità e nel dovere del servizio».