Da anni, ormai, esiste un organismo totalmente al femminile che ha il compito di riflettere e approfondire i temi più vari e rilevanti per la vita della Chiesa cattolica in Svizzera, ma non solo. È il “Consiglio delle donne”: un organo consultivo, nato inizialmente per trattare i temi che riguardavano le donne e il mondo femminile, ma che con gli anni è diventato luogo di dibattito per grandi temi che coinvolgono tutti. Oggi è composto da 9 donne e da un vescovo (mons. Beat Grögli, nuovo vescovo di San Gallo) che fa da interfaccia tra tale consiglio e la Conferenza dei Vescovi: da pochi mesi, tra queste nove donne vi è anche la ticinese Corinne Zaugg, giornalista e presidente dell’Unione Femminile Cattolica Ticinese. “È una realtà – ci spiega – in cui ci occupiamo di affrontare diversi temi che interessano la Chiesa, ma anche la Svizzera laica e cerchiamo di rileggerli dal punto di vista femminile con una sensibilità un po’ diversa rispetto a quella che si vive all’interno di una conferenza di vescovi tutta al maschile”.
Nove donne provenienti da tutta la Svizzera e “da orizzonti culturali e linguistici molto differenti l’una dall’altra: ci sono agenti pastorali, insegnati, catechiste… tutte donne che vivono immerse a vario titolo nel mondo della Chiesa svizzera. Tra queste: la priora del monastero di Fahr, Irene Gassman, la ginecologa Franziska Zen Ruffinen, che fa parte anche del Catholic Women’s Council o ancora Vroni Perterhans, presidente dell’associazione OeKu (Chiese per l’ambiente)”.
Ma quale apporto può portare una donna ticinese all’interno di questo consiglio? “Ho sempre ritenuto molto importante – spiega Corinne Zaugg - che la diocesi di Lugano abbia una porta aperta verso la Chiesa svizzera: ne facciamo parte, anche se culturalmente abbiamo spesso un occhio più aperto a quello che avviene in Italia. Ma anche la diocesi di Lugano ha molto da dare alla Chiesa svizzera e mi sembrerebbe un peccato sprecare questa occasione. Creare ponti tra lingue e culture è estremamente fecondo, sia per una parte che per l’altra”.
Il “Consiglio delle donne” si riunisce quattro volte l’anno poco prima dell’assemblea della Conferenza dei vescovi: “C’è un parallelismo tra il lavoro della CVS e quello del Consiglio delle donne. Prima delle assemblee dei vescovi, invitiamo i vescovi a voler condividere uno o più temi che verranno discussi in Conferenza. L’obiettivo è quello rafforzare il rapporto di reciprocità: nel senso che anche quanto emerge all’interno del Consiglio delle donne, venisse portato alla CVS. L’uso che ne verrà fatto, non lo conosciamo, ma quello che ho potuto già constatare è che c’è un clima molto positivo e di reciproco ascolto”.
Corinne Zaugg ha assunto da poco questo nuovo ed importante incarico ma le è già chiaro che quello che è stata chiamata a svolgere “è un impegno importante non solo per le donne, ma per la Chiesa tutta. La presenza delle donne anche lì dove vengono prese le decisioni, è sempre più necessaria”. Creare un organo di questo genere “è stato un cambio di passo per tutta la Chiesa svizzera. E piano piano, ora, si fa strada l’idea che non ci sono temi maschili e temi femminili, ma che insieme, ci si può/deve occupare di tutto. Quest’anno i quattro incontri sono stati dedicati al Sinodo sulla sinodalità. Per me si tratta di una bellissima occasione per contribuire a creare una Chiesa sempre più aperta e accogliente che desidera camminare insieme con tutto il suo popolo”.
Domenica 26 ottobre a «Chiese in diretta» (Rete Uno ore 8.30) andrà in onda il servizio sul «Consiglio delle donne» con l’intervista a Corrine Zaugg. (red)