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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (24 ottobre 2025)
  • I rappresentanti dell'equipe sinodale della Diocesi di Lugano a Roma. COMMENTO

    Giubileo e lavori sinodali a Roma

    da Roma Cristina Vonzun

    Il percorso sinodale in Ticino sta vivendo un certo rallentamento, dovuto - in parte, inevitabilmente, - alle energie che si investono per gli appuntamenti dell’Anno Giubilare. I numerosi eventi giubilari, pellegrinaggi e incontri, organizzati in diocesi, in Svizzera e a Roma offrono indubbiamente occasioni bellissime di incontro e rinnovamento spirituale, ma non sostituiscono il cammino sinodale vero e proprio. La sinodalità, che è la via della Chiesa rilanciata da papa Francesco – infatti - non è soltanto organizzare attività insieme: è prima di tutto uno sguardo condiviso, uno stile di comunione e ascolto, discernimento e azione, un metodo di dialogo – quello della conversazione nello Spirito, che è un po’ il cuore di una Chiesa che vuole rinnovarsi sulla strada della sinodalità. Questa pratica, che il Sinodo ci ha fatto riscoprire, contiene un insegnamento universale: è un metodo per discernere insieme la strada da percorrere, come comunità missionaria. Oggi, a Roma, papa Leone  incontra centinaia di équipe sinodali provenienti da tutto il mondo per il loro Giubileo. Tra i partecipanti anche una ventina di svizzeri, tra cui cinque ticinesi: Valentina Anzini, don Sergio Carettoni, suor Roberta Asnaghi, don Marco Dania e la sottoscritta, membri dell’équipe diocesana. Dell’incontro con il Papa si potrà leggere sul portale catt.ch. Da venerdì a domenica, membri delle équipe sinodali di tutto il mondo sono in Vaticano per scambiarsi - attraverso il metodo della conversazione nello spirito - esperienze e proposte. Anche le équipe sinodali ticinese e svizzera partecipano ai lavori, con l’obiettivo di raccogliere idee per tradurre concretamente il percorso sinodale nella realtà locale. Come diceva papa Francesco – e con lui papa Leone – la sinodalità è chiamata a diventare una forma stabile di essere Chiesa, fondata su partecipazione, ascolto e corresponsabilità. Leone la definisce «uno stile, un atteggiamento che ci aiuta ad essere Chiesa, promuovendo autentiche esperienze di partecipazione e comunione». Dopo la pubblicazione, a fine 2024, del documento “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione”, il Vaticano ha diffuso nel luglio 2025 le “Linee guida per la fase di attuazione”, testo pratico e teologico che invita le Chiese locali a tradurre le indicazioni sinodali in scelte pastorali concrete. Chiaro è un fatto: siamo a Roma per essere rinnovati nella missione e per attendere che questa missione riceva un successivo e indispensabile orientamento da parte delle guide delle singole diocesi. La sinodalità – infatti - si nutre della partecipazione, ma ha bisogno di un quadro di riferimento, di fiducia e di obiettivi comuni. Quindi ora spetta ai responsabili diocesani confermare o meno le équipe sinodali di ritorno da Roma, indicando come proseguire il cammino. In ogni diocesi, in Svizzera e in anche Ticino dove l’interazione tra la prima fase del Sinodo e la nascita delle Reti pastorali locali ha già portato qualche bel frutto. Ne riparleremo su catt.ch.

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