Con il tradizionale “ingresso”, sabato 30 novembre, il Custode di Terra Santa, padre Francesco Patton, ha dato inizio al periodo di Avvento a Betlemme. Il corteo del Custode, dopo aver lasciato Gerusalemme, lungo la strada che porta a Betlemme, ha fatto tappa al monastero ortodosso di Mar Elias, dove è stato salutato da una delegazione della comunità di Beit Jala. Subito dopo il corteo ha ripreso la marcia per arrivare alla Basilica della Natività, non prima di aver attraversato il check point israeliano situato nei pressi della Tomba di Rachele, aperto per questa occasione. Padre Patton, con il suo vicario custodiale padre Ibrahim Faltas, ha quindi percorso a piedi, scortato dai gruppi scout, la Via della Stella, che porta direttamente alla piazza della Mangiatoia e alla attigua basilica della Natività.
Nel tragitto ha ricevuto i saluti di tanti bambini che avevano in mano dei cartelli inneggianti alla pace e alla speranza, in un clima sobrio ben lontano dalle feste che solitamente si facevano negli anni scorsi e comunque prima della guerra scoppiata il 7 ottobre scorso. Un modo chiaro per testimoniare rispetto per le sofferenze della popolazione.
Forti le parole del leader della Chiesa greco ortodossa di Antiochia, vero e proprio «manifesto» delle attese di tanti cristiani siriani
Il messaggio lancia un appello per la liberazione “degli ostaggi, dei prigionieri, il ritorno dei senzatetto e degli sfollati, la cura dei malati e dei feriti, il ripristino delle proprietà sequestrate o minacciate e la ricostruzione di tutte le strutture civili che sono state danneggiate o distrutte”.
Oggi, 12 dicembre, è la sua festa. La testimonianza di quanto la purezza del cuore possa far fiorire nel mondo la bellezza.