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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (3 luglio 2025)
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  • Comunione nei matrimoni interconfessionali: il Papa chiede approfondimenti

    Sulla possibilità di ricevere la comunione per il coniuge protestante di un fedele cattolico, Papa Francesco frena. Il documento pastorale approvato a maggioranza dalla Conferenza episcopale tedesca, e contestato da sette vescovi della Germania (tra i quali il cardinale Rainher Maria Woelki), «non è maturo per essere pubblicato» ed è opportuno invece «lasciare al vescovo diocesano il giudizio sull’esistenza di una “grave necessità incombenteˮ» che giustifichi l’accesso alla comunione, come peraltro è stato fatto finora. È quanto si legge in una lettera del prefetto (e neo-cardinale) della Congregazione per la dottrina della fede, Luis Ladaria Ferrer, indirizzata al cardinale Reinhard Marx, presidente della Conferenza episcopale tedesca. La missiva, mandata in copia allo stesso Woelki e ad altri dei vescovi coinvolti, è stata pubblicata in traduzione italiana sul blog di Sandro Magister.

    Il sussidio pastorale dei vescovi tedeschi, intitolato “Camminare con Cristo. Sulla pista dell’unità. Matrimoni interconfessionali e partecipazione comune all’eucaristiaˮ apriva sistematicamente alla possibilità per il coniuge protestante di ricevere l’eucaristia alla messa cattolica dopo un colloquio con il parroco il quale avrebbe dovuto verificare se la moglie o il marito del fedele cattolico avevano la stessa fede nella presenza reale del Corpo di Cristo nell’ostia consacrata.

    Decide il vescovo

    Ai sette presuli che in sede di plenaria non avevano espresso parere favorevole – e che avevano messo per iscritto le loro perplessità in una lettera al Papa Francesco – il Pontefice stesso ha concesso lo scorso 3 maggio di poter portare la propria opinione a confronto con i vertici della Congregazione per la Dottrina della Fede e dei dicasteri per l’Unità dei Cristiani e per i Testi Legislativi. Dunque, dopo la lettera del prefetto della Dottrina della Fede e in attesa di ulteriori approfondimenti che verranno dedicati al tema, al vescovo diocesano resta la responsabilità di valutare i casi segnalati e di disporre di conseguenza.

    Agenzie/red

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