di Francesco Muratori*
Un nuova stagione inizia domani per «Strada Regina». Il numero di anni, il numero di puntate, il numero di servizi fanno parte delle statistiche che qualcuno definirebbe «fredde». Da sempre quello che conta sono le storie degli uomini e delle donne, gli incontri, i dibattiti e le domande spinose. Mentre sulla RSI impazzano gli spot con i cambi di palinsesto, per le storiche, e meno storiche, trasmissioni che amiamo, noi restiamo al solito posto, alla solita ora. Avete imparato a conoscerci, apprezzarci e criticarci: perché cambiare? E invece qualcosa cambia sempre, non è un tecnica che si ripete.
Tutto quello che trovate a «Strada Regina» interroga ogni membro della redazione in maniera differente e ognuno col suo sguardo tende alla ricerca e al racconto della verità. E ci cambia: come persone, prima che come giornalisti o tecnici. Il nostro impegno sarà quello di portarvi a riflettere sulla realtà che ci circonda con uno taglio cristiano. Un taglio su valori che possono interessare e suscitare prese di posizioni di credenti e non. Proviamo a portare parole di fiducia, speranza e bellezza laddove sembra difficile certe volte accorgersene. È il compito dell’annuncio della buona novella.
Le puntate che ci porteranno a questo autunno e inverno racconteranno i nostri giorni con i loro testimoni: arte, cultura, la guerra di Palestina e Ucraina che interroga tutti i cristiani, cronaca locale, le elezioni negli Stati Uniti con i loro riflessi e contraddizioni, la vita che rinasce in Vallemaggia dopo l’alluvione, la riapertura della Cattedrale di Notre-Dame di Parigi che ci vedrà in prima linea, la musica locale, il Giubileo e gli appuntamenti diocesani, una «gemma» sulla val Verzasca, senza dimenticare la comunità ticinese ferita dalla piaga degli abusi sessuali. Da domani e ogni sabato su LA1 alle 18:35.
*Conduttore di Strada Regina
Dopo la scomparsa del fondatore, Silvia Scalisi racconta i progetti della Fondazione.
Domani alle 18.30 alla Biblioteca Salita dei Frati di Lugano, la presentazione del progetto co-diretto dalla prof.ssa ticinese, insegnante a Monaco, Daria Pezzoli-Olgiati, e con la partecipazione del ricercatore Baldassare Scolari, «Grenzgänge. Religion und die Alpen».
La presa di posizione dell'associazione, che si è occupata di adozioni internazionali dagli anni '60 fino al 2010, sollecita il Consiglio federale a ritornare sulla sua decisione, presa lo scorso 29 gennaio.