Mancano pochi giorni al viaggio apostolico di Papa Francesco in Mozambico, in programma dal 4 al 6 settembre. Dopo l’arrivo all’aeroporto di Maputo e la cerimonia di benvenuto, il programma prevede, il 5 settembre, diversi appuntamenti. I primi sono la visita di cortesia al presidente mozambicano, Filipe Nyusi, e l’incontro con le autorità, la società civile e il corpo diplomatico. Successivamente, sono previsti l’incontro interreligioso con i giovani e quello con i vescovi, i sacerdoti e i religiosi nella cattedrale dell’Immacolata Concezione a Maputo. Il 6 settembre, la visita all’ospedale di Zimpeto e la Santa Messa precedono la partenza dell’aereo papale per il Madagascar. Il motto del viaggio apostolico in Mozambico, “Speranza, pace e riconciliazione”, si riflette nella recente storia del Paese. La popolazione del Mozambico che, nonostante molteplici problematiche, guarda al futuro con rinnovata fiducia, aspetta con grande gioia l’arrivo di Papa Francesco.
Il Paese
Dopo l’indipendenza dal Portogallo, nel 1975, il Mozambico è scosso dal dramma della guerra civile. Il conflitto, durato oltre 15 anni, provoca la morte di centinaia di migliaia di persone ed oltre 4 milioni di sfollati e profughi. Nel 1992, il gruppo ribelle Renamo (Resistenza nazionale mozambicana) si trasforma in un partito politico. Il 4 ottobre 1992 viene firmato a Roma uno storico accordo di pace dall’allora presidente del Mozambico, Joaquim Chissano, e il leader della Renamo, Afonso Dhlakama. Nel 1994, le elezioni libere sono il primo passo verso un processo di normalizzazione. Tra il 2013 e il 2016 la pace è interrotta da scontri armati tra esercito e combattenti della Renamo. Dopo un complesso processo negoziale si arriva, lo scorso 7 agosto, ad un accordo di riconciliazione. Il presidente del Mozambico, Filipe Nyusi, e il leader della Renamo, Ossufo Momade, assicurano che le due parti parteciperanno, in maniera pacifica, alle elezioni presidenziali, parlamentari e provinciali del prossimo 15 ottobre.
Dal punto di vista economico il Mozambico, abitato da circa 30 milioni di persone, è uno dei Paesi più poveri del mondo. L’economia del Paese si basa, essenzialmente, sull’agricoltura ma nelle zone rurali, solo il 15% della popolazione ha accesso all’elettricità. Nonostante questo precario scenario, non mancano grandi potenzialità. L’ex colonia portoghese ha un immenso patrimonio energetico ed è ricco di risorse naturali, tra cui carbone, titanio e pietre preziose. A questo patrimonio si aggiunge la scoperta di grandissimi giacimenti di gas naturale
Nella regione settentrionale di Cabo Delgado si sono registrati, negli ultimi mesi, diversi episodi di violenza alimentati da scontri e combattimenti. I responsabili, secondo diverse fonti, sono combattenti islamisti radicali appartenenti al gruppo Shebabs e provenienti da altri Paesi. Tra le piaghe che affliggono il Mozambico, ci sono inoltre un alto tasso di analfabetismo, l’Aids e la tossicodipendenza. Un duro colpo all’economia e alla società mozambicana è venuto anche dai cicloni Idai (13 marzo) e Kenneth (25 aprile), che hanno causato più di 600 vittime e la distruzione di centinaia di migliaia di ettari di terra coltivabile. Ne è seguita una grave emergenza sanitaria, con oltre 73 mila sfollati.
La Chiesa cattolica in Mozambico conta più di 6 milioni di battezzati pari al 28% della popolazione. Soprattutto nelle aree rurali, una parte significativa della popolazione continua a seguire culti tradizionali africani. Quasi un quinto è di fede islamica. I musulmani vivono, soprattutto, nella parte settentrionale e costiera del Paese. I cristiani sono più numerosi nel sud e nelle città. (agenzie/red)
Dopo la tappa in Mozambico il viaggio apostolico proseguirà verso il Madagascar e Maurizio. Francesco si assenterà da Roma dal 4 al 10 settembre.