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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (23 giugno 2025)
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  • Giovani e futuro: i più ottimisti sono quelli del Sud del mondo

    Sembra un paradosso, eppure dovrebbe proprio essere così: non sono i giovani più ricchi e benestanti ad essere ottimisti, ma l'ottimismo è maggiore tra i loro coetanei provenienti dai Paesi del Sud dell'emisfero e anche qui- neppure tra i più ricchi.

    Se è vero che i dati raccolti da un sondaggio dell'Istituto Ipsos costatano che a ogni latitudine le nuove generazioni guardano al futuro con più ottimismo rispetto ai loro genitori, le percentuali aumentano man mano che scende il reddito medio nel Paese. L'indagine è stata commissionata dalla Fondazione Bill & Melinda Gates con l’obiettivo di capire quali tra le questioni poste dagli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Onu stiano più a cuore alle opinioni pubbliche mondiali. Dalla ricognizione sono emersi una serie di dati che può essere interessante analizzare in queste ore in cui ormai il Sinodo dei vescovi dedicato alle nuove generazioni è iniziato.

    Intervistati 40 mila ragazzi di 15 Paesi

    Il sondaggio è stato condotto attraverso 40 mila interviste svolte in 15 Paesi: Australia, Brasile, Cina, Francia, Germania, Gran Bretagna, India, Indonesia, Kenya, Messico, Nigeria, Russia, Arabia Saudita, Svezia e Stati Uniti. Il dato comune è che i giovani rispetto agli adulti si aspettano un futuro migliore non solo per se stessi, ma anche per il proprio Paese e per il mondo. E i livelli di ottimismo record si raggiungono proprio nei Paesi a basso o medio reddito: gli ottimisti diventano quasi 8 su 10, contro i 5 su 10 dei Paesi a reddito più alto.

    Scelte e priorità delle nuove generazioni per il futuro 

    Parallelamente è più alta anche la quota dei giovani che pensano che le proprie scelte future potranno incidere sul modo in cui i loro Paesi saranno governati: sono maggioranza in India, Nigeria, Kenya, Brasile e Messico, contro il 35% degli Stati Uniti. Riguardo invece alle priorità per la politica tra gli Obiettivi di sviluppo sostenibili il 33% indica come maggiormente importante la lotta alla povertà, il 31% l’accesso all’istruzione e il 27% l’accesso al lavoro. Ma va aggiunto che nei Paesi a basso e medio reddito cresce in maniera significativa la domanda di istruzione, che diventa la priorità numero uno per il 41% dei giovani. Altro tema trasversale è la consapevolezza della disparità di condizioni che colpisce le donne; nel Sud del mondo, però, traspare più ottimismo sulla possibilità che anche su questo tema la situazione possa migliorare nei prossimi quindici anni.

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