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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (4 maggio 2025)
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  • Concerto del gruppo Les Guetteurs alla GMG svizzera a Lugano

    Giovani in cammino con speranza: si conclude a Lugano la GMG nazionale 2025

    di Katia Guerra

    Dopo tre giorni di amicizia, fede, preghiera, riflessione, musica, divertimento, condivisione, nel primo pomeriggio di oggi, 4 maggio, gli oltre 700 giovani provenienti da tutta la Svizzera, e non solo, che hanno partecipato alla GMG nazionale hanno lasciato il padiglione Conza di Lugano per rientrare ai propri domicili. C’è stato però ancora il tempo per un momento comunitario, al quale hanno potuto partecipare anche le famiglie che hanno ospitato i giovani provenienti da oltre Gottardo.

    Testimonianza: la fede di fronte alla malattia

    La mattinata è iniziata con la testimonianza di Davide Adamoli, oggi diacono permanente, che ha raccontato la sua esperienza di come la fede possa essere “scombussolata” da una grave malattia. “Sono praticante e ho sempre partecipato alla vita della Chiesa e quando sono stato confrontato con la malattia mi sono posto molte domande. Mi sono chiesto: “Che cosa ho fatto di sbagliato?”, “In cosa ho mancato?”, ha confidato. “La malattia mi però permesso di fare un passo avanti e costruire un nuovo rapporto con la fede e con Dio”. Si è realizzato quello che una persona a lui vicina gli aveva detto nei primi giorni dopo la diagnosi, anche se sul momento Davide non aveva percepito il senso di quelle parole: “Sei stato chiamato a vivere con più intensità l'amicizia con Dio”. Importanti sono pure state le persone che gli sono state accanto, che gli hanno fatto compagnia, durante gli anni della malattia, a partire dalla moglie Chiara, la famiglia, gli amici. “Ho potuto lottare anche grazie alle molte persone che mi hanno testimoniato la loro amicizia”. Un cammino che, insieme alla moglie, ha deciso di approfondire lungo la strada verso Compostela. “Un pellegrinaggio che abbiamo deciso di fare partendo da casa, ogni anno un tratto, durante il quale prenderci il tempo per riconnetterci di nuovo con il senso di ciò che ci accade e per coltivare nuove amicizie”. Ai giovani presenti rivolge l’invito di fare loro il motto del Giubileo di essere pellegrini di speranza e di prendere il coraggio di usarlo, di mettersi in moto e di uscire dalle proprie certezze. “Dobbiamo accettare che le cose possano succedere anche al di là delle nostre aspettative e delle nostre forze, affidarci, metterci in cammino verso quello che sappiamo essere la speranza, la “sua” speranza”.

    La Santa Messa conclusiva

    Durante la Santa Messa, mons. Alain de Raemy ha lanciato un messaggio ai giovani. “Siate recidivi, come i primi gli Apostoli, non scoraggiatevi: quando la vostra testimonianza crea dei problemi, non è una ragione per non ricominciare. Quando non vi capiscono, potrete dire a chi non condivide la vostra fede, che se credono in qualcosa superiore all’uomo è già formidabile. Noi possiamo dire loro in più che questo essere supremo è il Padre di Gesù. Un padre che quando voi vi allontanate, non vi abbandona anzi si avvicina ancora di più a voi”, ha sottolineato. La fede ci apre gli occhi anche di fronte alla guerra, all’ingiustizia, alla distruzione. Ci permette di federe l’amore e la “festa del cielo” anche quando sembra che sulla terra tutto vada male. “Non scoraggiatevi, neanche quando vi sembra di essere meno cristiani di altri, continuate a cercare di capire chi e Gesù per voi: il Signore ci raggiunge dove siamo, come siamo e lasciate che vi dica come a Pietro “Seguimi”. Fate ciò che vi chiede perché egli vi ama”.

    Il videomessaggio da Seul che invita tutti in Corea del Sud per la GMG 2027

    La GMG si è conclusa con i ringraziamenti di don Kamil Cielinski, coordinatore dell’evento, ai giovani partecipanti, ai volontari e a tutti coloro che hanno reso possibile lo svolgersi di questo appuntamento nazionale. Sono infine stati ricordati i prossimi appuntamenti, come il Giubileo dei giovani a Roma la prossima estate e la GMG a Seul nel 2027, con una sorpresa: un videomessaggio dell’arcivescovo di Seoul direttamente ai giovani svizzeri.

    Il videomessaggio dell’Arcivescovo di Seul in occasione della GMG svizzera a Lugano

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